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venerdì, 19 Aprile, 2024

#conosciiltuosguardo. Sovrabbondate nell’amore verso tutti

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di Angelo Portale

Inizia, domenica, l’Avvento. Periodo stupendo, di attesa. Ci prepara al Natale, tempo bellissimo e densissimo di significati non solo sociologici e affettivo\familiari ma, per fortuna, teologici. Se il Natale fosse solo un bel momento da vivere insieme e nulla più, allora per il destino dell’uomo nulla è cambiato. Esso invece ci ricorda che Dio è entrato nella storia. È per questo che possiamo gioire. Con l’incarnazione l’infinito ha trovato spazio nel finito e l’eterno ha trasfigurato il tempo e la sua inesorabilità.
Se il Figlio di Dio non si fosse incarnato noi non avremmo potuto, mai e poi mai, sapere le cose che sappiamo su Dio stesso. Inoltre, e questo non riguarda soltanto la nostra conoscenza di Dio ma il nostro futuro, l’umanità non sarebbe potuta essere assunta dentro Dio.
Sono queste le cose che dobbiamo meditare con profondo stupore e gratitudine. Dio si è reso partecipe della realtà umana per renderci partecipi della realtà divina. Dio si è fatto uomo per farci dei.
San Paolo, nella seconda Lettura, ci regala un versetto meraviglioso: «Fratelli, il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti […]». Ho sempre pensato che Dio ha una sua meravigliosa logica che obbedisce alle leggi dell’amore intelligentissimo. Sono questi le leggi che Egli usa con noi e sono queste le leggi che vorrebbe usassimo tra di noi. Io questo l’ho sempre sentito e sperimentato e, quando scelgo di donarmi, attingo le miei intenzioni e la forza necessaria da questa esperienza concreta: amare gli altri innanzitutto per gratitudine a Dio. Dio è sempre stato smisuratamente generoso con me.

«Sovrabbondare nell’amore» è una espressione bellissima. Cosa può voler dire concretamente? Vi regalo qualche suggestione di seguito.

Comprendere lasciando-essere è la forma più alta di amare. 


All’altro, tramite uno sguardo che sa meravigliarsi, possiamo dare il diritto di essere sempre qualcosa di completamente nuovo anche nella sua monotonia.


Non vivisezionare l’altro. Ascoltalo, meravigliati, comprendilo, amalo. Così sarai uno spazio di rifugio per le sue angosce e un luogo di festa per le sue gioie.


Se ami veramente qualcuno, il tuo unico desiderio è mantenerlo integro salvaguardando la sua autenticità.

Non voler cambiare la persona che ami. 


L’altro non è il giacimento da cui estrarre ciò che ci serve. 


Non deridere mai i sogni dell’altro. 


– Sono la comprensione e la delicatezza che in ogni rapporto mantengono sempre fiorita la dimora del noi.


– Alla nostra libertà è affidata la scelta se esercitare, verso l’altro, la supremazia o la dedizione, il potere o la cura, la pretesa o la magnanimità.

Buon inizio d’Avvento a tutti!

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