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giovedì, 28 Marzo, 2024

Liberiamo le nostre emozioni

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Non è una scelta banale quella di decidere se trattenere le proprie emozioni o meno, al fine di evitare una chiara e limpida manifestazione del proprio stato d’animo al resto del mondo.
Ogni giorno, nella nostra quotidianità ci poniamo domande come: “Lo dico o non lo dico?; Mi trattengo o mi innervosisco?; Mostro la paura o faccio come se non mi toccasse in nessun modo?”, perché molte volte abbiamo paura dell’impatto che la nostra emotività reale può avere sugli altri. Scapperanno, vedendo le nostre lacrime? Rimarremo soli, se sfogassimo la nostra collera? Saremmo derisi se esprimessimo il nostro amore? Il timore della solitudine e il terrore di non essere amati hanno molto spesso il sopravvento.
Se da un lato lodiamo l’autocontrollo non facendoci prendere dall’istinto ma mantenendo un rigore in merito a ciò che proviamo, dall’altro lato non fa bene tenere sempre tutto dentro. Infatti possiamo ben dire che nonostante l’autocontrollo possa aiutare a gestire le nostre sensazioni e i nostri sentimenti, evitando degli eccessi, il non dare mai voce alle nostre emozioni può essere ancora più nocivo per la nostra salute psico-fisica.

La repressione infatti ci rende schiavi della paura, che quotidianamente deve essere sconfitta.
Ma cosa sono le emozioni?
L’etimologia della parola viene dal latino, “Emotus”, dal verbo Emovere che vuol dire “portare fuori”, “muovere verso l’esterno”. Da qui possiamo ricavare che l’emozione è una reazione ad avvenimenti che si manifestano in diverse occasioni, quali cambiamenti fisici e psichici che possono influenzare il nostro comportamento. Sono manifestazioni articolate che ci danno la possibilità di rispondere a ciò che ci circonda. Infatti si vive un’esperienza, nasce un’emozione e si risponde ad un’emozione con un’azione. E’ scientificamente provato che le emozioni hanno una valenza comunicativa, ci permettono di interagire con l’ambiente esterno e di interpretare quanto accade, predisponendoci ad apprendere ciò che accade e ad agire.

La loro parte comunicativa però non si rivolge solo al mondo esterno, ma anche a quello interiore poiché viene elaborata l’esperienza e trasformata in informazioni che attivano reazioni ed azioni.

Quindi si può dire che le emozioni sono il motore delle azioni.

Reprimere le nostre emozioni farà male sia, come abbiamo detto, alla nostra salute psico-fisica, ma soprattutto può compromettere le nostre relazioni interpersonali; sia emozioni negative come la rabbia, che quelle positive come l’amore provato che però non viene espresso, o la creatività che non tiriamo fuori per paura di essere giudicati o non compresi.A furia di avere paura di esprimerci, non viviamo; rimaniamo nascosti da tutto e da tutti, evitiamo di emergere e di uscire, come un seme sotto terra che sogna di diventare albero ma ha paura di mollare il buio, perchè ha paura di mostrarsi per quello che è per poi rimanere solo. Come sarebbe la tua vita se tu scegliessi di trattenere tutte quelle energie creative che ci sono in te?

Se non ci esprimiamo, se non tiriamo fuori rabbia, paura, eccitazione, gioia e tristezza si può anche incorrere in malattie, la nostra vita la rendiamo più breve di quella deli altri.
E’ stato condotto, ad esempio, uno studio su 6000 soggetti che si prefiggeva di valutare cosa accadesse quando si trattengono le emozioni come rabbia e paura, controllando l’ambiente e le sensazioni. Cosa succedeva? Da fuori sembrava che le persone che reprimevano le emozioni fossero molto padrone della situazione, ma da dentro i segnali parlavano di altro, battito accelerato in primis.
Si può evincere quindi che chi manifesta chiaramente le proprie emozioni ha una prospettiva di vita maggiore rispetto a chi le reprime dentro di sè

Ascoltiamole le nostre emozioni e impariamo a riconoscerle. Non dobbiamo sminuirne il significato e quello che ci dicono le nostre reazioni fisiche. Aiutiamoci sfogandoci, troviamo strategie in armonia con noi stessi che ci aiutino ad affrontare e allontanare quanto ci fa star male, rabbia, paura o tristezza.
Diamo spazio a ciò che viviamo per capire cosa ci accade, diamogli un significato sciogliendo il nodo dell’esperienza dolorosa o rabbiosa in maniera utile per il futuro e per il proprio rapporto con sé stessi e gli altri. Una litigata possiamo superarla facendo una passeggiata “sbollendo” la rabbia in molti modi diversi che ci aiutino a governarla e mandarla via ma se accade spesso, se l’emozione diventa sofferenza cronica e ci si sente male in quella relazione allora forse è meglio fermarsi, comprendere e trovare una soluzione che tenga in considerazione cosa si prova.

Quindi viene da dire sia un bene mostrare emozioni, reagire anche in maniera esagerata secondo quanto si è soliti, ma è sempre bene ricordare di farlo comunque con equilibrio. Una sfida da affrontare anche per star meglio in salute.

Emilia Prisco
Giornalista



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