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giovedì, 18 Luglio, 2024

Economia circolare: gli scarti del tonno diventano creme di bellezza

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di Martina Grandori

È sempre più forte il desiderio di far parte di un’economia circolare, le aziende lo sanno e cercano di mettere in pratica tutti i buoni propositi.
Fra queste Mare Aperto, società genovese parte del gruppo spagnolo Jealsa, che già dai tempi della sua fondazione, nel 1958, fa scelte il più possibile sostenibili in un settore critico come il mercato del tonno in scatola. Se è vero il proverbio contadino che del maiale non si butta via nulla, lo stesso vale per il tonno. L’obiettivo è sfruttare il 100% della materia prima grazie a tecnologie di biovalorizzazione marina ed estrazione selettiva. In termini semplici significa che tutte le parti del pescato non destinate all’alimentazione umana, selezionate all’origine, diventano prodotti destinati a diversi mercati come l’acquacoltura, l’alimentazione per animali e anche i prodotti cosmetici. Ed è su questo riutilizzo di tutto, dello sfruttare al 100% la materia prima per evitare sprechi, che si basa We Sea, il programma di responsabilità sociale d’impresa di Jealsa. Valorizzare tutto ciò che qualcosa di naturale offre, dal tonno si ottiene moltissimo: da quello in scatola per umani, a quello per il pet food, farina e olio di pesce (circa un terzo del totale), destinati al settore dell’acquacoltura e industrie affini e il restante 20% destinato al settore farmaceutico e prodotti di cosmesi. Gli scarti di lavorazione dell’industria conserviera del tonno superano le 450.000 tonnellate/anno, un dato che fa riflettere e che grazie al processo di biovalorizzazione della materia prima, il tonno, permette di ottenere cosmetici ricchi di Omega 3 e collagene, due pilastri del beauty e anche della farmaceutica. Esattamente è dalle lische che si estrae il collagene caro all’industria della cosmesi, permettendo così al tonno di raggiungere anche il traguardo dello Zero Waste, completando così un percorso circolare importantissimo.
Il programma circolare We Sea, cerca quindi di andare oltre ad ogni concetto di sottoprodotto, sfruttando ogni parte del pescato non destinato all’alimentazione umana e trasformandolo in qualcosa di utile. We Sea si articola in cinque diverse linee di azione: pesca e acquisti responsabili, politiche di qualità, impegno per le energie rinnovabili e l’ambiente, impegno sociale e investimenti per lo sviluppo di un’economia circolare.

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