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venerdì, 29 Marzo, 2024

Cambiamenti climatici e calo dell’eros: il surriscaldamento condiziona anche il sesso

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di Martina Grandori

Estate rovente ma non sotto le lenzuola sia per lei che per lui. È parità di genere. Il mondo fa meno l’amore, il momento della copula si è sbiadito, la maggioranza dell’umanità con il rialzo delle temperature dovute alla crisi climatica è meno attratta dall’eros. Negli ultimi decenni l’aumento delle temperature avrebbe determinato un calo di natalità nel mondo, complici, oltre  ad un abbassamento della fertilità, dovuta anche all’inquinamento, anche una minore attività sessuale per via dall’afa, anch’essa conseguenza dei cambiamenti climatici. Una tematica gravissima come i cambiamenti climatici ha ripercussioni persino sulla vita amorosa secondo Stefano Caserini, ingegnere ambientale e dottore di Ricerca in Ingegneria Sanitaria, titolare del corso di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano. Ne parla in Sex and the climate. Quello che nessuno vi ha ancora spiegato sui cambiamenti climatici (ed. People), saggio che affronta questa tematica, ogni anno sono pubblicati migliaia di articoli sul cambiamento climatico, sulle sue conseguenze economiche, ambientali, sociali ma poco si parla del calo di natalità dovuto anche alle ondate di calore che inibiscono le pratiche amorose. Il caldo, l’umidità, le temperature cocenti, la canicola congelano ogni istinto di accoppiamento. E se uno dei colpevoli è l’eccessivo livello di  Co2 nell’aria, si traggono velocemente le conclusioni. L’aumento dei livelli di CO2 per Stefano Caserini sarebbe causa di una riduzione delle capacità cognitive degli esseri umani, con conseguente lentezza nel ragionamento o nella risposta agli stimoli e  sugli uomini l’alto tasso di Co2 mortifica l’attitudine alla caccia e tutte quelle condizioni fondamentali per l’innamoramento. Mentre la formazione di Co2 per la donna è direttamente connesso all’istruzione femminile e all’uso dei contraccettivi, meno natalità meno emissioni di Co2. 

Ma sono in molti ad aver scritto su questa tematica che di fatto resta ancora un tabù, complice il condizionamento religioso. Per Shanna Swan, epidemiologa newyorkese, autrice di Count Down – come il nostro stile di vita minaccia la fertilità, la riproduzione e il futuro dell’umanità (ed.Fazi), la drastica diminuzione di fertilità è dovuta soprattutto a fattori inquinanti come i ftalati, sostanze chimiche presenti ovunque: nei giocattoli, packaging alimentare, cosmetici o detersivi che il corpo umano accumula fino ad alterare l’equilibrio ormonale. Il paradosso di tutto questo? Che in tempi di global warming bisogna accendere l’aria condizionata se si vuol tornare a copulare. 

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