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martedì, 16 Luglio, 2024

LA PIAZZA GRILLINA SI MANGIA SCHLEINFINITO L’EFFETTO NOVITÁ, IL PD ORA INSEGUE I 5 STELLE

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In un articolo pubblicato su La Critica il 28/02/2023 tracciammo uno dei tanti profili
dell’allora neo segretario Dem Elly Schlein, nella quale azzardai a spingermi un po’
più in là.
Scrissi che Elly Schlein non avrebbe rappresentato una sfida a Giorgia Meloni, la quale dopo il “mettetevi comodi, siamo qui per restare” si sollazza allegramente in una vasca idromassaggio sorseggiando Prosecco, bensì una sfida interna al campo progressista, una sfida a Conte, combattuta a colpi di populismo ed assistenzialismo.
Mi e Vi domandavo quale partito avrebbe finito per inglobare l’altro e, seppur ipotizzare una fusione tra i due sia al momento fantapolitica, possiamo affermare che le mosse migliori le stia facendo Conte. Elly Schlein ha infatti partecipato alla manifestazione dei 5 Stelle a Roma. Una presenza improvvisa, non programmata e di certo non voluta dall’area moderata e riformista del partito. Una scelta non condivisa e, come riportato da altre fonti, una trappola pentastellata organizzata per l’ingenua ed inconsistente Elly, una trappola, sì, perchè ora appare che sia proprio la Schlein ad inseguire il Movimento.
Una Schlein che ha finito prematuramente i temi, che è sparita, che non spaventa nessuno, elabora frasi complesse per dire nulla e che appunto insegue temi e manifestazioni dei 5 Stelle. La sfida tra i due è quindi aperta e la prima rete la segna Conte, che ha atteso l’esaurimento dell’ “effetto novità” e invita l’avversario sul terreno fangoso del radicalismo ideologico: reddito di cittadinanza e reddito universale, diritti negati (ma da chi non si è ancora capito) e contrasto alla riforma della giustizia o brigate coi passamontagna (sulle quali nessuna presa di distanze è pervenuta dal segretario).
La strada del nuovo vecchio PD pare tracciata anche se, beninteso, in politica nulla
dura e tutto cambia.
Una strada sulla quale la Schlein si muove però da sola, o con l’appoggio di molti che contano poco, perché quella minoranza moderata è una ferita aperta dalla quale continuano ad uscire, in un’incessante emorragia, frotte di parlamentari e che si interroga chiedendosi “unire le opposizioni ma su cosa?”.
Chiosa l’astuto Matteo Renzi: “vedo Elly Schlein rincorrere il corteo grillino e domando ai riformisti del Pd: ma davvero volete finire così la vostra esperienza politica?”

di Roberto Donghi

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