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giovedì, 28 Marzo, 2024

La Giustizia nei Tarocchi: l’equilibrio ristabilito

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di Stefano Sannino e Ahsife Oscura

Il settimo Arcano Maggiore dei Tarocchi è la Giustizia: ella ha il compito di coordinare e districare il Caos. Senza di lei nulla potrebbe vivere, poiché ogni cosa esiste in quanto sottomessa alle leggi.

La donna che sorregge la bilancia e la spada sembra avere i lineamenti del viso induriti, increspati come se fosse nettamente invecchiata. Discesa nel campo dell’azione, la Giustizia perde le ali; il suo trono è massiccio, pesante, solido e stabile come il cubo dell’Imperatore, ma non è come il Carro che percorre il mondo, bensì una cattedra monumentale e fissa piantata al suolo.

Cosa diventerebbe l’Imperatore senza Giustizia? Il diritto resterebbe teorico e virtuale se non fosse applicato in un contesto pratico. Personificazione del principio numerale della vita, l’Imperatore lo irradierebbe invano se non fosse raccolto dalla Giustizia che tutto coordina.

Così come fa la Natura stessa, la Giustizia riceve e distribuisce i frutti della vita in maniera ordinata ed organizzata, secondo la legge del numero e della misura.

Sul capo della Giustizia vi è l’emblema del Sole – un cerchio recante un punto al centro – poiché il Sole spirituale è il grande coordinatore che assegna un ruolo a tutti gli esseri ed un posto ad ogni cosa.

La Giustizia non rappresenta il concetto di vendetta o di brutalità, indica piuttosto l’attesa riparatrice poiché l’implacabile ristabilimento di ogni equilibrio infranto provoca una reazione inevitabile; nessuna violazione della legge resterà impunita.

Ogni azione, sentimento ed ogni desiderio influisce e pesa sull’asta della bilancia della Giustizia: ne derivano accumulazioni equivalenti che avranno ripercussioni fatali, nel bene o nel male.

La Giustizia rappresenta più di ogni altro Arcano dei Tarocchi il valore della meritocrazia: nulla sfugge al suo sguardo freddo e severo, imparziale. Le azioni del mondo sono obbligate a passare attraverso la sua spada ed infine pesate sulla sua imponente bilancia: qui si rende finalmente chiara la separazione tra realtà ed illusione.

Non è possibile corrompere la Giustizia poiché ella non è fatta di carne ed ossa ma è il riflesso di una volontà più alta e divina che da null’altro può essere rappresentata se non dalla forza della natura.

Il tempo è terminato, l’ultimo granello di sabbia è scivolato sul fondo della clessidra e nulla più può essere modificato o riparato. Le azioni di ognuno sono oramai segnate e tutto quel che resta da fare è accettarne le conseguenze. La spada della Giustizia è pronta a colpire coloro che hanno errato oppure potrà indicare loro la Via per proseguire il Viaggio: solo l’oscillare della sacra bilancia potrà stabilirlo.

In termini di simbologia, non vi è dubbio alcuno che i due elementi che risaltano maggiormente siano la spada e la bilancia a piatti, presenti rispettivamente nella mano destra e sinistra della figura umana che incarna la giustizia. Se da un lato la spada rappresenta il potere esecutivo, dunque la capacità di eseguire le proprie sentenze, dall’altro la bilancia a piatti rappresenta proprio il potere giudiziario, quindi la facoltà di emettere sentenze (che siano di condanna a meno), la quale però deve sempre essere equa ed equilibrata per tutti. Non a caso questo ultimo simbolo è ancora oggi presente in tutti i tribunali.

Abbiamo infine un terzo potere, rappresentato forse in modo meno evidente, ma perfettamente chiaro all’occhio di un attento osservatore: quello legislativo. Il potere legislativo, tradizionalmente affibbiato ai sovrani delle nazioni non è altro se non quel potere che permette di emettere le leggi e dunque sta a monte sia del giudiziario che dell’esecutivo. In questa carta, secondo alcuni studiosi, il potere legislativo potrebbe essere rappresentato proprio dall’abbigliamento della giustizia e dalla corona che ella porta in capo. Il rosso/porpora, la corona regale, il lungo mantello sono tutti simboli che rimandano ad una classe regnante e dunque di conseguenza proprio a colui/coloro che avevano la facoltà di emettere decreti e leggi.

Anche lo stesso numero di questa carta, l’XI è altamente connotativo: essa sta infatti al centro del percorso che porta dal Bagatto (I) al Mondo (XXII), simboleggiando dunque una situazione di equilibrio permanente, di solidità e di sicurezza che nessun altro Arcano Maggiore potrà darci.

In una lettura, questa carta può rimandare agli ambiti giudiziari, alla vittoria di una causa legale oppure più in generale a qualcosa o qualcuno che ha a che fare con questo ambito. Nei suoi aspetti più oscuri la carta ci invita invece a guardare in faccia la realtà, a ritrovare un equilibrio che abbiamo perso, senza fuggire al dolore. La Giustizia è infatti una carta estremamente dura, che non usa mezzi termini per dirci cosa dovremmo fare.

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