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venerdì, 19 Aprile, 2024

Il Rendiconto di Alan Patarga – DROGATI E ABBANDONATI. COSÌ LO STATO CON IL 110% HA MOLLATO FAMIGLIE E IMPRESE SENZA PIÙ LIQUIDITÀ

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C’era il Pil da far crescere a ogni costo, d’accordo. E l’edilizia, si sa, è un formidabile volano per la crescita economica. Così da un’idea dei 5 Stelle (va detto: una delle meno balzane in assoluto, ancorché opinabile) è nato il Superbonus al 110%: un maxi incentivo che di fatto prometteva agli italiani di rendere ancor più ricco il loro tesoro preferito, la casa. Mattoni trasformati in lingotti, insomma, con i soldi pubblici a pagare lavori faraonici (non sempre necessari) capaci di far crescere l’efficienza energetica e dunque il valore degli edifici. Un bonus così bonus da essere super, perché appunto destinato – sulla carta – a superare il valore dei lavori stessi: non il 100 ma addirittura il 110%. Roba che nemmeno Wanna Marchi.

COME UNO SCHEMA PONZI

Adesso che il 110 è diventato 90 e presto calerà ancora, sappiamo che non è stato esattamente così. Certo, a qualcuno (i più svelti) è andata bene: casa rifatta, sconto in fattura ottenuto, cessione del credito assicurata. Gli operai sono arrivati, le materie prime e i ponteggi ancora (per poco) si sono trovati, i lavori sono finiti et voilà: la stamberga è diventata una reggia. Ma proprio come in uno Schema Ponzi – la truffa finanziaria nella quale i primi investitori sono gli unici a guadagnare e quelli che arrivano dopo restano con il cerino in mano e i risparmi volatilizzati – adesso in molti si leccano le ferite. Dice l’Ance, la principale associazione dei costruttori italiani, che sono almeno 25.000 le ditte che rischiano di fare il botto nel nostro Paese. Sono rimaste schiacciate nel perverso ingranaggio che ha messo uno contro l’altro imprese edili, famiglie, banche e intermediari finanziari. Tutti impegnati in questo ballo della scopa che è stata – ed è tuttora – la cessione dei crediti. Man mano che le regole diventavano se possibile meno chiare, e i giri di vite più stretti per impedire facili frodi, è successo che tante piccole aziende di costruzioni non sono riuscite ad ottenere più liquidità dalle banche, le quali a loro volta avevano esaurito i plafond fiscali. Un guaio per le une e le altre, ma soprattutto per le famiglie dei malcapitati che sognando un’abitazione più bella si sono ritrovati a non averne più una: bloccati da cantieri infiniti, senza finestre e senza la speranza di poter vivere non dico in un Paese normale, non esageriamo, ma banalmente a casa loro.

di Alan Patarga

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