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mercoledì, 1 Maggio, 2024

VENDITE ONLINE: UN PARACADUTE PER I BRAND DELLA MODA, MA L’ACQUISTO IN BOUTIQUE RESTA IN VETTA AI DESIDERI

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di Stefano Sannino 

Tutti parlano degli effetti che la pandemia ha avuto sul mercato della moda a livello globale, dando però spesso per scontato che a soffrire siano solamente le piccole aziende o i grandi brand del lusso, la cui clientela – essendo molto ristretta – ha evitato di acquistare online dai suoi brand di fiducia, non potendo godere dell’intera esperienza che l’acquisto di un bene di lusso comporta. In realtà, questo non è propriamente vero: i dati di Inditex, grande gruppo dell’abbigliamento che fa capo a marchi come Zara, Stradivarius, Bershka e Massimo Dutti indicano un calo del 69,6% dell’utile netto e del 28% nelle vendite rispetto all’anno precedente. Simili dati basterebbero da sé per segnare la fine di un gruppo plurimiliardario come Inditex, se solo l’e-commerce non fosse stato il paracadute che ha attutito questa rovinosa caduta. Complessivamente, infatti, i marchi del gruppo Inditex hanno registrato un aumento delle vendite online a 6,6 milioni di euro e quindi ben il 77% al di sopra dell’anno precedente. Questi dati ci dimostrano che non solo tutta la filiera della moda, a prescindere dalla fascia del target a cui si rivolge, è stata colpita duramente dalle chiusure e dal lockdown, ma anche che laddove i clienti delle grandi maison si dimostrano più restii all’acquisto online, i clienti dei marchi della fast-fashion si sono adattati meglio alla situazione e non hanno cambiato le proprie abitudini di shopping accontentandosi però di farlo seduti a casa propria. Questo potrebbe sicuramente dipendere dal fatto che, qualsiasi cliente che si rivolge ad una maison di alta moda o comunque della filiera del lusso, si aspetta un’assistenza ed un’esperienza che difficilmente possono essere offerte online, rimandando quindi l’acquisto ad un momento futuro quando le boutique saranno aperte, ma anche dalla forte crisi economica che ha colpito il ceto medio: aumentando le disparità delle classi sociali e con la scomparsa futura dello stesso ceto medio – che di fatto costituisce il bacino di clientela più ampio per i brand del lusso – non è difficile prevedere ulteriori difficoltà per tutti quei brand che, fin da ragazzini, siamo stati abituati a sognare. Proprio come nel gioco dell’evoluzione, anche il mercato della moda nei prossimi anni ci mostrerà come a sopravvivere non sarà il più forte, ma quello che si adatta meglio. 

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