di Daniela Buonocore
Con l’arrivo della nuova variante Omicron arriva anche una batosta per tutti i lavoratori, dai privati a quelli fragili, che dal 1 gennaio 2022 non avranno più una copertura finanziaria dall’Inps in caso di quarantena. Infatti, tutti i lavoratori che, a causa della variante, sono stati costretti ad osservare una quarantena precauzionale in casa, essendo risultati positivi, non hanno percepito alcuna indennità di malattia riconosciuta dall’Inps, perché la stessa patologia sopraindicata, certificata, non è più assimilata al ricovero ospedaliero e pertanto non da il diritto all’indennità economica. Questo rappresenterà ovviamente una grave perdita economica per il Paese che, a differenza dell’anno scorso, ha fatto sì che grazie all’equiparazione tra quarantena e malattia, circa 550.000 lavoratori in quarantena, abbiano ricevuto un adeguato sostegno economico con circa 200 milioni di costo. Non sono certo le parole del Governo a dare conforto ai cittadini, che dopo essersi visti togliere la possibilità di un aiuto economico per le proprie famiglie, stentano ora a credere che, a seguito di una nuova ondata di contagi, con un numero via via maggiore di lavoratori costretti a isolarsi, ci sia la possibilità che il Governo richieda un rifinanziamento per il Fondo di indennità di malattia, destinato al lavoratore in quarantena a causa del Covid.
Per un periodo che va dal 31 dicembre del 2020 al 23 Marzo del 2021, l’indennità non è stata confermata, pertanto il 23 Marzo entrerà il vigore il cosiddetto Decreto Sostegni, che prevede 1 milione di euro, destinati a coprire il riconoscimento dell’indennità di quarantena soltanto ai lavoratori fragili. Per tutto il 2021 la copertura finanziaria per i lavoratori dipendenti privati è giunta solo con il DECRETO FISCALE COLLEGATO ALLA LEGGE DI BILANCIO 2022. Il Fondo per l’indennità di malattia da consegnare ai lavoratori in quarantena a casa, a causa del Covid, è stato rifinanziato con circa 800 milioni.
Secondo il CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ORDINE DEI CONSULENTI DEL LAVORO, la mancata e riparazione per il 2022 determinerà delle grosse difficoltà di tipo gestionale, specialmente nella compilazione del Libro Unico del Lavoro. Questo perché ovviamente, per registrare le assenze, si dovrà ricorrere formalmente a ferie, permessi o assenze giustificate, pur di non rappresentare la realtà. Pertanto l’unica alternativa plausibile, sarebbe quella di consentire al lavoratore di poter svolgere la propria attività da remoto, attraverso l’istituto del LAVORO AGILE.
In caso contrario, l’assenza dovrà essere giustificata con il ricorso alle modalità elencate precedentemente. Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, ci tiene a precisare che, soprattutto per motivi di privacy, il certificato medico, solitamente non tende a sottolineare la circostanza che lega la persona al tipo di malattia presentata; pertanto, in tale ambito, soltanto dopo diversi mesi, l’INPS potrà avere contezza del fatto che il certificato sia stato emesso per malattia o quarantena, questo implica che in mancato rifinanziamento della misura, l’Istituto potrebbe anche richiedere ai lavoratori pagati erroneamente di erogare le somme date con ingiusta causa. Da qui, la conclusione dei consulenti del lavoro che, avendo osservato con quanta velocità la variante Omicron si sta divulgando in tutt’Italia, sostengono sia necessario rifinanziare questa misura per il 2022, onde evitare ulteriori danni economici, sia per i lavoratori che le per le imprese.