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martedì, 16 Luglio, 2024

Uccide la moglie malata e rifiuta i domiciliari 

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Settantaquattrenne di Moser (Treviso), decide di mettere fine alle sofferenze della moglie malata uccidendola. 

La vittima era ritornata a casa a seguito di un ricovero ospedaliero iniziato dal mese di agosto. 
Il marito, operaio metalmeccanico in pensione, ha così messo fine al calvario della sua consorte. 

L’omicidio si è consumato il giorno dopo che la donna è rientrata in casa portando con sé una grave malattia dalla quale non vi era guarigione. L’uomo, colto dalla disperazione, ha così impugnato il coltello da cucina e ha colpito la moglie convinto di averla uccisa per poi andare a costituirsi dai carabinieri di Cornuda. 

In realtà la moglie Manuela non è morta sul colpo, è stata infatti ritrovata dai sanitari del 118 agonizzante e il decesso si è verificato soltanto 24 ore dopo e ha dato il via agli interrogatori da parte del Pubblico Ministero per omicidio volontario aggravato. 

L’uomo ha rifiutato i domiciliari dicendo di non voler essere un peso per nessuno, di non meritarsi di essere all’interno di quella casa e di aver fatto tutto con estrema lucidità perché non voleva più che la moglie si trovasse in quello stato causato da un ictus che l’aveva colpita ad agosto. 
La moglie infatti viveva alimentata da un sondino, inferma nel letto e costretta ad ogni tipo di cura.
L’uomo ha dichiarato che questa non è vita e non era la vita che avrebbe voluto la moglie. 
Il suo è stato quindi un gesto di amore e di rispetto nei riguardi della defunta consorte. 
L’uomo è per ora in stato di fermo e si trova attualmente in carcere. 

di Daniela Buonocore 

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