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giovedì, 10 Ottobre, 2024

DIARIO DI UNA GUERRA: testimonianze da chi vive la guerra in Ucraina

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di Giorgia Scataggia

“Mamma, mamma… ma l’ultima bomba che è caduta era grande o un po’ più piccola?” bambino di 4 anni che parla con la sua mamma, in viaggio dall’Ucraina all’Italia.

Angela è una donna ucraina, madre di 3 figli, che vive in Italia. Assieme all’Associazione A.I.E.F. è partita, in qualità di interprete volontaria in soccorso ai civili ucraini messi in pericolo dalla guerra. “Le donne ed i bambini che abbiamo tratto in salvo, non hanno ovviamente vissuto il cuore della guerra, perché in realtà da lì nessuno è ancora riuscito ad uscire. Se ci provi, ti sparano per strada. E se non ti sparano, rischi di saltare in aria con qualche mina” ha raccontato, commossa, la donna. “Hanno vissuto ore ed ore di sirene e di terrore, rinchiusi negli scantinati. Mi hanno raccontato che, una volta saliti sul treno, è stato offerto loro un pasto caldo. Il treno, ad un certo punto, ha suonato la sua sirena come di consueto e queste persone, nonostante la fame terribile, hanno gettato tutto all’aria e non sapevano dove nascondersi”.

“Con due missioni umanitarie, grazie al Parlamento ucraino che ci ha aiutato con i permessi, abbiamo tratto in salvo 100 bambini, che portavano con sé solo uno zainetto con all’interno tutta la loro vita, assieme alle loro 25 mamme”, ha raccontato Tommaso Varaldo, Presidente dell’Associazione A.I.E.F. “Donne, molte già vedove di guerra, ciascuna con parecchi figli a carico, le quali hanno raccontato che, avendo perso le loro case, ad oggi non saprebbero dove andare, anche se finisse la guerra. Circa 4,3 milioni di minori ucraini, infatti, hanno perso le loro abitazioni ed oltre un milione di essi sono già fuggiti all’estero”.

“Qualcuno dovrebbe spiegare a Putin che ormai è già sconfitto. Nell’era della tecnologia, nell’era del social, dove tutti vedono tutto e dove si è esposti al giudizio immediato della popolazione mondiale, quando un uomo di governo viene reputato criminale, quell’uomo ha già perso” ha commentato l’on.Vittorio Sgarbi. “Nella guerra non ci sono vincitori e vinti. Non c’è nessuna connessione fra le vittime innocenti del bombardamento di una scuola o una casa ed il Governo che ha voluto questa guerra. La responsabilità di avere ragione o avere torto appartiene ai Governi e non al popolo. Che senso ha bombardare edifici abitati e frequentati da civili che non hanno potere decisionale? Se Putin ha un problema con Zelensky, lo risolva senza rincorrere persone innocenti”.

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