di Abbatino
Sembra incredibile, ma è tutto vero. In una località del viterbese, circa cinque o sei mila giovani, o forse anche di più, sono riusciti a radunarsi per qualche giorno in barba a tutte le regole e sopratutto alle norme di sicurezza imposte dai protocolli del COVID. Risultato? Due morti, quattro in coma etilico, terreni devastati, addirittura sembra che alcune pecore che pascolavano nei campi vicini sono state sbranate dai cani portati da questi soggetti, provenienti da tutta Europa. Ma come è possibile che migliaia di persone, con il solito tam tam su internet, possano radunarsi portando con se mezzi per l’audio diffusione, alcool e droga in quantità industriale mettendo a soqquadro un intero territorio e costringendo le forze dell’ordine e il ministero dell’interno ad una figura così pessima? Eppure nel 2021 è possibile che le norme sulla sicurezza in Italia non siano rispettate e l’intelligence sia rimasta a guardare. C’è poco da meravigliarsi. È così da anni, così come gli sbarchi delle carrette del
<span;>Mare o come i festeggiamenti in piena pandemia per le strade o altri episodi simili. I cittadini onesti vivono i disagi del green pass, delle chiusure per legge dei vaccini obbligatori e via discorrendo, e vengono puniti anche solo per un caffè al bar. Ai furbi invece tutto è concesso, senza neppure essere disturbati per giorni violando non si sa quante norme sia di natura amministrativa che di diritto civile o penale. Alcune norme sono obbligatorie, altre opinabili, dipende da chi le mette in pratica. Un ministro serio a quest’ora si sarebbe già dovuto dimettere insieme a tutto lo staff che lo circonda, prefetto di Viterbo compreso. Invece tutto scorre come prima, ognuno al suo posto e dopo aver abbandonato un territorio saccheggiato, si continua a banchettare e a commettere reati anche sulla via del ritorno a casa.