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MILANO RUSTICANA. Tutti i crimini in città. 24 giugno 2014

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Rubato un computer all’istituto comprensivo Milano Spiga di via Solferino in nottata di ieri: ad accorgersene una custode all’apertura. Arrivati sul posto la richiedente ha spiegato agli agenti di aver trovato la porta dei bagni aperta, la segreteria e l’aula professori in disordine e un pc mancante dall’aula di scienze. Il computer rubato non conterrebbe dati sensibili, i ladri sono rimasti ignoti. 

Rapina ad un phone center domenica alle 20.40 in via Tonale: il bottino è di 8mila euro. Ad allertare le forze di polizia in serata la vittima, un bengalese di 34 anni. Due uomini con il volto coperto da casco, sono entrati nel negozio e lo hanno minacciato con coltello e pistola facendosi consegnare l’incasso. Con 8mila euro in contanti i due sono fuggiti, il bengalese è rimasto illeso. 

 Arrestato un clochard 36enne argentino per rapina e sequestro di persona risalenti al 12 aprile scorso: tre giorni prima era stato scarcerato, 6 giorni dopo arrestato per furto. Ad effettuare l’arresto i carabinieri della compagnia Monforte, l’argentino Melo D.L.F si era presentato presso l’abitazione di una 35enne incinta fingendosi un operaio addetto a lavori di manutenzione, per poi sequestrare la donna. Minacciandola con un cacciavite, l’aveva infatti costretta a consegnargli gli oggetti di valore per poi bendarla a polsi e caviglie e lasciandola sdraiata sul letto mentre fuggiva con 150 euro in contanti. Rilevando l’impronta dell’uomo su un mobile della casa della vittima e proseguendo le indagini, i carabinieri hanno identificato il clochard, già in carcere per fatti analoghi, e ne hanno chiesto la custodia cautelare. A quanto risulta agli inquirenti, il giorno della rapina alla 35enne era il terzo di libertà per l’argentino che era appena stato scarcerato e che, dopo 6 giorni, sempre in aprile, si era fatto cogliere in flagranza di reato mentre rubava in una abitazione di corso Buenos Aires. Per questo fatto si trovava appunto tuttora in carcere. 

Rapina in banca da 1.000 euro alle 13.30 di ieri in via Capecelatro: nessun ferito ma i due aggressori sono fuggiti. Ad allertare le forze dell’ordine una dipendente, minacciata con taglierino e pistola da due italiani di circa 60 anni presentatisi armati nella sede di Banca Intesa con il volto travisato da cappellini e occhiali da sole. La donna ha consegnato loro i contanti disponibili, circa mille euro, per poi vederli fuggire a bordo di uno scooter nero verso via Novara. 

La Critica

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