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MILANO RUSTICANA. Tutti i crimini in città. 20 giugno 2014

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Arrestato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale un 30enne nullafacente svizzero con precedenti che lunedì sera alle 23 in via Montenapoleone ha derubato un napoletano in Hummer. La vittima, di 48 anni, aveva lasciato il proprio fuori strada parcheggiato con all’interno alcuni oggetti, ben visibili a chi di passaggio. Lo svizzero ha adocchiato un orologio, non di ingente valore ma appariscente, e lo ruba assieme ad altri oggetti. Il proprietario dell’auto ha fatto però in tempo a vedere il ladro, tornando verso la vettura, lo ha bloccato e ne è nata una colluttazione terminata con l’arrivo dei militari di turno che, dopo numerosi tentativi, riescono a bloccare il 30enne e arrestarlo. 

Arrestato per violenza sessuale ieri alle 21 in via Val di Non un 30enne egiziano irregolare e senza fissa dimora, Mohamed S., già noto alle forze di polizia per furti e aggressioni
L’uomo era rifugiato tra i sacchi della spazzatura all’interno di un cortile per trascorrere lì la notte quando è stato sorpreso da una condomina 30enne che era scesa a buttare la spazzatura. La giovane è stata aggredita dal marocchino che l’ha palpeggiata strappandole anche la maglietta; si è difesa urlando e scalciando fino ad attirare l’attenzione dei vicini che hanno allertato i carabinieri. Giunti sul posto dopo pochi minuti, i militari hanno bloccato l’uomo mentre, già in mutande, si apprestava a violentare la 30enne, sposata con figli. Sotto shock dopo l’episodio ma lucida nel riferirlo. L’uomo è stato messo in manette con l’accusa di violenza sessuale, la vittima dopo la testimonianza alle forze dell’ordine, è crollata ed è stata portata alla clinica Mangiagalli per gli opportuni interventi medici e psicologici. 

Truffa da 5mila euro ai danni di una 78enne questo pomeriggio contattata telefonicamente da una donna che si è finta la cognata nel suo appartamento di viale Zara. Ad avvisare le forze dell’ordine è stata la stessa vittima, insospettita di fronte alla richiesta di una seconda tranche di denaro, sempre di 5mila euro. La truffa è iniziata attorno alle 14.20 quando la donna ha chiamato a casa dell’anziana fingendosi la cognata e chiedendole di prelevare e farle avere 5mila euro per rimediare urgentemente ai danni di un incidente d’auto appena subito. L’anziana si è subito recata a prelevare il denaro e rincasando lo ha direttamente consegnato nelle mani di un italiano di mezza età dai capelli corti neri che le si era presentato come amico della cognata. Dopo circa mezzora, la vittima ha ricevuto una seconda chiamata, sempre la stessa voce al telefono, sempre la stessa richiesta: altri 5mila euro. Questa volta la donna si è insospettita, ha interrotto la comunicazione e ha allertato le forze dell’ordine. 

rrestato per rapina aggravata e estorsione ieri un calabrese di 54 anni che assieme a due complici, un albanese di 37 anni e un italiano di 50, minacciava e costringeva i propri dipendenti a truffe e raggiri prendendosi il denaro guadagnato. L’uomo, Giuseppe M., residente nella zona di Rho Pero, è un noto esponente della criminalità calabrese attivo nel territorio milanese ed era già stato arrestato il 4 giugno 2013 per un episodio di estorsione ai danni di un commerciante di Cornaredo poi costretto a cedere la propria attività. 
A conclusione di una indagine condotta dal commissariato di Rho ieri è stato tratto in arresto Giuseppe M., assieme ai suoi due complici, come responsabile di un sistema di intimidazioni e minacce ormai in atto da molti mesi ai danni dei dipendenti della propria ditta di Vanzago. Dalle indagini è emerso che l’uomo li costringeva ad occultare le cause degli eventuali infortuni sul lavoro o a effettuare false denunce relative alla tutela di diritti come lavoratori per poi impossessarsi del denaro così ottenuto. In una occasione ha anche minacciato di morte un dipendente perché mentisse riguardo alle cause di un infortunio: doveva denunciarlo come domestico anche se avvenuto sul lavoro “altrimenti ti mando al tuo paese a pezzettini”. Con altri dipendenti l’uomo ha preteso le dimissioni e la rinuncia al pagamento delle retribuzioni, sempre procedendo con minacce di licenziamento o di lesioni. Da ieri Giuseppe M. e i suoi due guardaspalle si trovano in carcere con l’accusa di estorsione e di rapina aggravata. 

La Critica

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