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venerdì, 19 Aprile, 2024

LA GUERRA SILENZIOSA DEI RINCARI: mancano i soldi per gli italiani, ma non per le armi

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di Giorgia Scataggia

È stato acceso, ma rispettoso, lo scontro di opinioni che ha avuto luogo su radio Moon Communications, nella serata di Martedì 12 Aprile.
Un confronto di idee fra politica e popolo su tematiche drammaticamente attuali quali la guerra in Ucraina, le cui conseguenze economiche toccano, come un boomerang, anche il Bel Paese ed i rincari su utenze e benzina, motivo di non pochi problemi per le famiglie, già piegate dalla crisi causata dalle restrizioni per il contenimento della pandemia.
“Tutte le agenzie di stampa stanno battendo il chiodo sulla richiesta, partita da una deputata ucraina, di un aiuto economico da parte dell’Europa per ricostruire le città”,  ha affermato Max Massimi, speaker di Qui Radio Londra International, “evidentemente non sono bastate le richieste di soldi per le armi, non sono bastate le sanzioni delle quali stiamo pagando noi lo scotto, non è bastato sfiorare il rischio di uno scontro di livello mondiale. Non è forse il caso che il nostro governo inizi a mettere “i puntini sulle i” impedendo al Presidente di un altro Stato di provare a governare il nostro?”.
“Su il Sole 24 Ore sono usciti degli studi che evidenziano un aumento della tassazione per le imprese fino al 51% e l’Agenzia delle Entrate si è rimessa in moto come una macchina da guerra” ha aggiunto Massimiliano Buonocore, imprenditore. “Anche se la causa di questo non è direttamente la guerra, sicuramente il costo delle materie prime è aumentato conseguentemente al conflitto e questo va ad aggiungersi al problema delle tasse per le p.iva. Una volta per tutte, bisognerebbe fare una riforma fiscale che possa riportare parità fra le imprese e lo Stato. Se io, imprenditore, vanto un credito con un mio acquirente, prima di ottenere ciò che mi spetta devo rispettare le tempistiche e tutti i gradi di giudizio, come è giusto che sia, altrimenti vivremmo nel Far West. Lo Stato italiano, al contrario, si prende la libertà di entrare nella tua azienda quando vuole e di portarti via quel poco che hai. Un’impresa può andare in crisi, specialmente dopo situazioni quali una pandemia ed una guerra e non è certo colpa dell’imprenditore se non riesce più a stare dietro alle tasse. Manca il buonsenso di capire che non possono esistere meccanismi automatici che vanno in giro a massacrare le persone senza tenere conto delle varie situazioni”.
“Noi di Fratelli d’Italia siamo sempre stati contrari a questa imposizione fiscale ed il programma elettorale portato avanti nel 2018 ed accettato da tutto il Centrodestra parla chiaro”, ha risposto l’On. Silvestroni, “il comportamento dell’Ufficio delle Entrate è vergognoso, anche considerata la situazione. Una situazione di aumento importante del costo dell’elettricità, del gas e della benzina, il quale ha avuto inizio ben prima della guerra e che non dipende da essa ma, sicuramente, da una cattiva gestione della situazione.”
“Il problema delle p.iva arriva da lontano”, ha aggiunto l’On. Zennaro (LEGA). “Per anni ci hanno imposto un’agenda di globalizzazione, per anni hanno incentivato lo spostamento delle imprese all’estero. Nel momento in cui ci sono problemi e tensioni ci ritroviamo in queste situazioni. Siamo troppo dipendenti dagli altri. Il nostro scopo è quello di riportare le catene produttive in Europa e in Italia. Altrimenti saremmo sempre in balia delle lune storte di qualche Presidente o di qualche dittatore”.
“Per quanto riguarda la guerra, noi non vogliamo mandare soldati, non vogliamo incentivare lo scontro, non vogliamo nulla di tutto questo”, ha concluso Silvestroni, “ci siamo semplicemente schierati a favore di un Paese invaso. Qualora ci dovessimo trovare a contribuire economicamente alla ricostruzione ci dovranno essere, ovviamente, accordi internazionali a vantaggio di entrambe le parti. Mi rendo conto che l’effetto delle sanzioni stia sortendo problemi, tuttavia con il tempo si potrebbe arrivare a collaborazioni con altri Paesi e ad affidarsi ad altri tipi di risorse energetiche, con il risultato di liberarci dalla dipendenza dalla Russia”.
“È importante che il centrodestra non abbandoni il Governo. Uscire dal Governo significa tornare indietro al PD ed al M5S, i quali purtroppo detengono ancora i numeri. E quei numeri, purtroppo, contano”, è stato il commento finale del blogger Pino Minissale.
Diamo appuntamento ai nostri lettori alla prossima puntata, nel corso della quale approfondiremo insieme a Max Massimi ed altri ospiti alcune importanti testimonianze che vengono direttamente dal Donbas.

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