- di Abbatino
Nessuno ne vuole parlare ma ci saranno. Ad Ottobre il vero termometro saranno le amministrative nelle città chiave, nelle città metropolitane d’Italia: da Roma a Torino, Napoli e Milano, passando per Bologna e Trieste. Le amministrative sono da sempre il polso della situazione. Se sbagli ne paghi pesanti conseguenze. Storicamente, chi vince le amministrative vola a vele spiegate verso le politiche, senza grossi patemi d’animo. La sinistra governa quasi tutte le città al voto, salvo alcune di medie dimensioni come ad esempio Grosseto. Il resto, o i grillini o il PD, hanno sempre dilagato. Ma avranno amministrato bene? Stavolta il palcoscenico è nazionale. Più di sempre. Sono elezioni dopo due governi non eletti e con maggioranze inedite, mentre alle amministrative prevarrà lo schieramento classico, destra – sinistra, come da copione. Se la sinistra non si aspetta molto, grandi attese ci sono in casa centrodestra, oggi diviso sul governo nazionale ma unito a livello locale. Da tempo si fanno solo poche ipotesi di candidatura nelle varie città, sembra quasi che sia sottovalutata la partita. Invece è fondamentale, forse più delle regionali dello scorso anno. Da tempo non emergono figure autorevoli nelle città chiave, sul fronte Centrodestra e si lascia mano libera alle diplomazie locali per trovare intese che saranno ratificate da Salvini, Meloni e Tajani. Però a livello locale ci saranno figure nuove in grado di portarsi dietro il consenso che il centro destra riscuote nei sondaggi? La partita è aperta. Sarà tutta da vedere. Importante è non ridursi all’ultimo momento, perché la campagna elettorale va fatta e saputa fare anche da chi ha il favore dei sondaggi. Il centrodestra se vuole vincere le politiche è bene che esca vittorioso anche dalle comunali.
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