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mercoledì, 17 Luglio, 2024

HACKER o TERRORISTI? Ora tocca all’ASL di Napoli 3

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di Daniela Buonocore

Non è la prima volta che gli hacker attaccano i programmi informatici sanitari paralizzandone completamente il sistema. Ad oggi si contano ben 10 attacchi, segno, questo, di un’inadeguatezza del livello di sicurezza delle strutture sanitarie nazionali. Basti ricordare il reato informatico avvenuto il 4 agosto nel Lazio, dove la polizia postale, in collaborazione con la procura di Roma, decise di unire la sua indagine a quella dell’Europol e dell’ FBI, per riuscire a scoprire qualcosa sull’attacco hacker che colpì il Ced regionale del Lazio. L’obiettivo degli investigatori mirava a trovare delle similitudini con gli attacchi avvenuti in passato con ransomware cryptolocker, sia in Italia che all’estero. Poco dopo, il 13 settembre, toccò all’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma. Computer, email e prenotazioni furono completamente bloccati. Nel mirino della medesima truffa, il 7 Gennaio, troviamo l’ASL di Napoli 3. I cyber-criminali hackerarono il sistema informatico criptando tutti i dati sensibili, dimezzando gli stipendi ai dipendenti e creando molteplici disagi anche per l’utenza, rendendo impossibile all’azienda di effettuare calcoli “perfino” approssimativi. Ieri, 28 gennaio 2022, l’azienda sanitaria locale ha potuto erogare soltanto la metà di questi stipendi. Ora si resta in attesa che venga “sciolta la ragnatela informatica”, quanto prima possibile.
Il blackout informatico è stato provocato dagli hacker di una banda che da più di tre settimane si è impossessata dei dati sensibili dell’azienda paralizzandone completamente tutti i servizi. L’atmosfera di malumore tra i dipendenti è molto alta, soprattutto perché l’azienda è impossibilitata nel calcolare nel dettaglio i compensi dei dipendenti che vivono ancora sotto la minaccia dei criminali informatici che, dopo aver criptato l’intero sistema, hanno minacciato di rendere pubblici tutti i dati per poi cancellarli definitivamente. Questo scompenso ha portato anche a limitazioni dei servizi forniti dall’utenza in ben 56 comuni della città metropolitana di Napoli, ad oggi le indagini purtroppo ad oggi. Tra le varie fattispecie ipotizzate dal PM, coordinati dal procuratore Michele Prestipino, il danneggiamento informatico potrebbe avere anche un’eventuale matrice terroristica, perché in base a quanto accertato al momento dagli inquirenti, l’attacco sarebbe partito dall’esterno con rimbalzo in Germania, mettendo in serio pericolo anche i dati sensibili di varie personalità dello Stato come Sergio Mattarella e Mario Draghi. Inoltre l’attacco all’ASL di Napoli 3 sud, ha bloccato i vaccini, impossibilitato la prenotazione dei tamponi e ha reso difficile la consultazione degli esiti dei test e di molte attività mediche e chirurgiche che sono state pertanto sospese. Interi nuclei familiari, finalmente guariti dal covid-19, sono confinati tra le mure domestiche, in attesa della riabilitazione del Green Pass, e persone fragili non possono essere vaccinate per le prenotazioni saltate.
Qualcosa ci sfugge, saranno realmente le strutture a rappresentare un interesse per questi criminali o siamo noi ad essere il loro obiettivo finale?

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