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giovedì, 10 Ottobre, 2024

Femminicidio a Scalea: la vittima non voleva separarsi

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Ennesimo femminicidio avvenuto sabato sera in Italia, stavolta a Scalea, in provincia di Cosenza.
L’assassino, un ragazzo di 25 anni, guardia giurata originaria del posto, ha ucciso la compagna Ilaria Sollazzo, trentunenne, insegnante precaria, dopo una lite scoppiata tra i due all’interno della loro auto parcheggiata in via Borsellino; poco dopo l’uomo si è suicidato.

Stando alle prime ricostruzioni dei carabinieri, pare che l’uomo, dopo l’ennesimo tentativo, andato male, di ristabilire il rapporto con la sua ex compagna, avrebbe risposto con un atto di estrema follia, spingendosi fino al punto di impugnare la pistola di ordinanza e sparare sei colpi contro la donna per poi suicidarsi.

I due si erano incontrati proprio per parlare di alcune questioni legate alla loro separazione, ma purtroppo la discussione è degenerata a tal punto da distruggere un’intera famiglia. I corpi sono stati ritrovati senza vita dai carabinieri di Cosenza, allertati da alcuni abitanti della zona che si erano insospettiti per la presenza dell’automobile. Ai carabinieri poi è toccato il duro compito di avvisare la famiglia della donna, in quest’occasione hanno scoperto che la giovane coppia aveva anche una bambina di 2 anni, che attualmente vive con la madre della vittima.

Le indagini sono ancora in corso e per ora hanno fatto emergere una realtà che, per quanto possa essere anomala, pare che rientri ormai in uno stato di ordinaria amministrazione. Ancora una volta siamo di fronte ad una coppia che, legata sentimentalmente in passato, non riesce ad adattarsi all’evoluzione del rapporto, e nella quale la parte più forte della coppia decide di andar via, mentre l’altra, evidentemente fragile e poco stabile, non accetta la separazione, spesso vista come una sconfitta personale. Purtroppo però troppe volte questa frustazione finisce per diventare una vera e propria forma di violenza che può condurre uno dei due, o entrambi, fino alla morte. Bisognerebbe attuare un sistema di difesa più accurato ed immediato per chi decide di mettere fine ad una relazione, affinché il caso Sollazzo possa essere l’ultimo di una catena già troppo lunga di fatti di cronaca che vedono le donne, troppo spesso, come vittime di violenza.

di Daniela Buonocore

Ph dati statistici: Skytg24

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