23.7 C
Milano
giovedì, 18 Luglio, 2024

#conosciiltuosguardo. «I DIAVOLI SALUTANO CON LA STESSA GIOIA DUE CATEGORIE DI PERSONE: I MATERIALISTI E I MAGHI»

- Advertisement -spot_imgspot_img
Annunci sponsorizzatispot_imgspot_img

di Angelo Portale

[segue]

«I diavoli salutano con la stessa gioia due categorie di persone: i materialisti e i maghi». Così, lo scrittore C. S. Lewis, nella premessa a Le lettere di Berlicche, afferma in modo ironico.

In alcuni ambienti oggi si parla molto del demonio, troppo. Ma, allo stesso tempo, in altri ambienti si nega la sua esistenza per il fatto che in un’era come la nostra, così sviluppata tecnicamente e scientificamente, sembra troppo ingenuo parlare del diavolo. Altri invece affermano che è solo una invenzione della Chiesa per tenere sotto controllo i credenti. Ognuno pensi quel che vuole. Io mi baso sulla mia esperienza concreta e suoi miei studi.

Per tornare alle Lettere di Berlicche: nel parlare del diavolo ci vuole molto equilibrio. Esiste, ma non bisogna averne un interesse ossessivo e morboso: non bisogna vederlo ovunque. D’altra parte, essendo astuto e subdolo, può nascondersi facilmente dietro a strumenti e pratiche che oggi vanno molto di moda. Chi ha orecchie per intendere, intenda. Dobbiamo essere prudenti e temerne i suoi raggiri ma non dobbiamo vivere terrorizzati, sarebbe un grave peccato contro la fede!

L’interesse della Chiesa nel parlare di questo argomento si deve non a mera curiosità nei confronti del demonio, ma al desiderio di illuminare e proteggere le persone, oggi più che mai bisognose di una dottrina chiara a riguardo.

Il demonio è un io personale non fittizio o metaforico per simbolizzare il male. Da un punto di vista teologico, alla luce dei dati che abbiamo, possiamo asserire che, malgrado con la sua azione riesca a ingannare l’uomo, egli è comunque impoverito dalla sua scelta contro Dio (Denzinger 797), perciò il suo io è una disgregazione dell’io personale, rispetto all’io di chi sceglie Dio. La sua scelta, come dice il teologo Laurentin, va contro se stesso, lo annienta e lo degrada. Anche Joseph Ratzinger parla esattamente di “disgregazione della persona”. Il grande teologo e sacerdote Romano Guardini invece accentua di più il fatto che questa caratteristica di essere un “essere disgregato interiormente” è proprio ciò che lo rende più potente e subdolo. Quanto più è inafferrabile e indeterminato, tanto più è potente. E, alla domanda su come sia stato possibile che il demonio, essendo stato creato buono si sia pervertito, risponde che non è possibile comprendere razionalmente come ciò sia potuto accadere. Qui entra in gioco il mistero ultimo della libertà che, in questo caso, diventa il mysterium iniquitatis (cfr. R. Guardini, Etica), cioè il mistero del male che come dice S. Paolo sarà svelato al momento opportuno.

Certo, noi non possiamo vedere tutto ciò ad “occhio nudo”, queste sono conclusioni frutto di deduzioni teologiche, riflessioni ed esperienze degli esorcisti, che seguono da premesse che è possibile accogliere solo se si entra nella dimensione della fede cristiano-cattolica e dei suoi due “luoghi” della Rivelazione: la Scrittura e la Sacra Tradizione (Dei Verbum).                                                                    [continua]

- Advertisement -spot_imgspot_img

Ultime notizie

- Advertisement -spot_img

Notizie correlate

- Advertisement -spot_img