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venerdì, 29 Marzo, 2024

RENZI: LA CONFERENZA STAMPA: smentiti i gufi, ci saranno gli 80 euro e anche molti tagli

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“Sono contento perché smentiamo i gufi che hanno più volte auspicato che non ci fossero le coperture e perché in generale si avvia un percorso di rioganizzazione dello Stato”. Lo ha detto Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi, annunciando il decreto approvato in Consiglio dei ministri. I “mitici” 80 euro in più in busta paga sono “una misura non una tantum, ma strutturale come è strutturale il processo del taglio della spesa”.

“La conferenza stampa la facciamo con 10 tweet. Per le slide non avevo tempo”. Così Renzi ha avviato la conferenza stampa sul taglio Irpef e sulla spending review al termine del Cdm, spiegando la differenza di impostazione rispetto alla conferenza del 12 marzo, quando aveva spiegato i provvedimenti decisi dal governo attraverso una serie di slide.

Il testo del decreto, ha spiegato Renzi, “è in fase di coordinamento con i singoli ministri e sarà in Gazzetta credo all’inizio della prossima settimana. Questo ci consentirà di dare i mitici 80 euro sin dal mese di maggio”. 

Quanto all’Irap, Renzi ha spiegato che sarà ridotta del 10%: “Riduciamo l’Irap del 10% attraverso misure strutturali”.

Renzi ha quindi spiegato che “ha prevalso l’obbligo di mantenere l’impegno di dare 80 euro a 10 milioni di persone. La voce degli incapienti e partite Iva sarà inserita in provvedimenti nelle prossime settimane e mesi”.

Ci saranno “massimo 5 vetture a ministero” e le “forze di sicurezza tornano in strada”. E’ uno dei tweet illustrati da Matteo Renzi che spiega: “I sottosegretari e i direttori generali vanno a piedi o in autobus. E’ la riduzione (di auto blu) più significativa della storia”.

Renzi ha spiegato che tutte le spese degli enti locali e anche di quelli centrali  dovranno essere “online entro 60 giorni. La previsione di legge già c’era ma non era sanzionata. Ora se il singolo comune non mi dà tutti i dati, noi riduciamo i trasferimenti”. 

Arriva la “norma Olivetti, che richiama il grande principio sacrosanto secondo cui in un’azienda nessuno può guadagnare 10 volte più dell’ultimo lavorator”. Così Renzi ha definito il nuovo tetto di 240mila euro “insormontabile” per tutti dirigenti pubblici, compreso il primo presidente della Corte Cassazione.”I dirigenti pubblici fuggiranno nel privato? Brivido, se vogliono avranno la nostra lettera di referenze e di auguri…Chi lavoro nel pubblico ha una responsabilità in più. Mettere un tetto di 20mila euro al mese non è cosi drammatico, non perché è piu del doppio del guadagno del premier ma è un principio di serietà”.

La Critica

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