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giovedì, 18 Luglio, 2024

IL DIONISIACO NIETZSCHIANO ANDREBBE RIPRESO. IL CAOS INTERIORE FA DANZARE L’ANIMO

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di Stefano Sannino

 

“Bisogna avere il caos dentro, per partorire una stella danzante”, così Friederich Nietzsche sintetizzava la sua filosofia ed il suo fascino per ciò che egli chiamava “dionisiaco”. Rifacendosi alla mitica figura del dio greco dell’ebbrezza, Dioniso, Nietzsche teorizzò infatti un particolare spirito artistico che sarebbe stato destinato a plasmare la storia della filosofia dal 1872 ad oggi. 

Il concetto di dionisiaco non ha più abbandonato la filosofia ed ha definito il nostro modo di guardare al passato ed agli uomini antichi, con una saggezza mai sperimentata prima. Ma che cos’è questo dionisiaco di cui spesso si sente parlare nelle frasi sui social network?

Nietzsche guardava al dionisiaco come ad un vero e proprio modo d’essere dello spirito dell’uomo greco, orientato al mondo, alla vita, all’ebbrezza ed all’estasi. Lo sguardo dell’uomo antico, almeno di coloro che vissero prima di Socrate, era – secondo il filosofo tedesco – sempre rivolto alla percezione di una invisibile realtà dei nostri spiriti e del mondo caratterizzata da un amore profondo per la conoscenza nascosta, impercettibile e segreta che si manifestava in specifiche forme artistiche, quali il canto, la tragedia o la poesia. L’uomo antico era, nella visione nietzschiana, perfettamente in grado di cogliere il “non detto” nella realtà, quel magmatico flusso di cambiamento e di emozione che caratterizza ogni uomo ed ogni vita, e di trasporlo quindi nell’opera d’arte che si faceva così veicolo di una verità profonda ed inoppugnabile. Purtroppo però, l’emergere dell’opposto del dionisiaco, chiamato da Nietzsche “apollineo” in onore del dio Apollo, portò alla quasi completa scomparsa di questo spirito artistico. Apollo, Dio della forma e del dogma, del canone e della bellezza estetica, con la sua vittoria impose agli uomini di guardare solo a ciò che appariva e non più a ciò che era. Così, il dionisiaco scomparve dal mondo e l’uomo rimase prigioniero della forma e della materia. Il pensiero di Nietzsche, inserito in una società contemporanea si rivela dunque quantomai attuale e veritiero: siamo tutti prigionieri delle apparenze e delle forme e ci siamo completamente dimenticati di guardare alla sostanza, allo spirito, alla realtà che si cela dietro al nostro mondo. 

Oggi più che mai allora, l’invito di Nietzsche a riscoprire il dionisiaco e a fare del proprio caos interiore una vera stella danzante è attuale e utile. L’uomo contemporaneo deve diventare egli stesso una vera e propria stella danzante, un satiro che guarda a Dioniso ed al suo sacro tirso e che si unisce alla sua estatica danza senza timore di rimanere più intrappolato nella menzogna dell’apparenza.

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