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martedì, 23 Aprile, 2024

Gli anti-mondi della creazione

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di Stefano Sannino

Vi è una particolare tradizione cabalistica, in quella particolare corrente nota come Qabbalah Lurianica, nella quale ai mondi della creazione noti come Sephiroth corrispondono degli anti-mondi della creazione che portano invece il nome di Qliphoth, Qelipot o Kellipot. Questo termine letteralmente significa “guscio” o “scarto” e sta ad indicare proprio l’origine di questi anti-mondi, nati dalla rottura dei vasi della creazione, nei quali la Luce divina si riversò per emanazione.

Essendo un’immagine speculare e antinomica dei mondi sephirotici, le Qliphoth sono anch’esse dieci e tracciano un percorso iniziatico capovolto che guida l’adepto di mano sinistra verso la sede del Seggio Tartareo, che si trova in Thaumiel, la Qlipha più bassa di tutte, l’ultima in ordine di percorso per noi umani che cominciamo da Malkuth, la Terra.
Se le Sephiroth sono connesse da 22 sentieri, le Qliphoth sono invece connesse da 22 Tunnel, abitati da Demoni che impediscono il passaggio a coloro che non sono pronti per proseguire il cammino. Tradizionalmente gli anti-mondi sono una versione empia e rovesciata delle Sephiroth, mondi terribili in cui abitano esseri terribili, divoratori della materia e portatori di Chaos.

Proprio come le Sephiroth, anche le Qliphoth possono essere divise in una triade superiore ed un settenario inferiore, in cui la triade rappresenta con Thaumiel il Seggio Tartareo, mentre Satariel e Ghagiel sono rispettivamente gli archetipi di femminile e maschile sessualmente caratterizzati.
Il settenario inferiore invece, rappresenta i veli iniziatici di cui l’adepto deve spogliarsi per giungere alla Triade superiore, esattamente come fede Inanna quando discese agli inferi dalla sorella Ereshkigal, spogliandosi per sette volte degli abiti che indossava. Questo “spogliarsi” metaforicamente indica per l’adepto della mano sinistra un rinunciare a tutti i preconcetti materiali e fallaci che lo tengono incatenato all’esistenza finita, impedendogli dunque di conoscere l’aspetto più profondo dell’Oscurità.

Il settenario inferiore e la Triade Superiore pare siano separati dal cosiddetto “Abisso” che ha un ruolo speculare esattamente all’ “Abisso” Sephirotico. In questo magma di Chaos, che pare per altro collegare la Sephirah decaduta di Da’ath alle Qliphoth di Ghagiel e Satariel definendo dunque non solo un percorso ascendente nelle Qliphoth ma consentendo per altro un passaggio dall’Albero della Vita all’Albero della Morte, dimorano Choronzon e Abbadon i quali hanno il compito di divorare coloro che non sono degni per il passaggio.

Tanto l’Albero delle Qliphoth quanto quello delle Sephiroth descrivono un percorso estatico ed iniziatico che guida l’adepto a stati di coscienza superiore, portandolo ad indagare i misteri più profondi dell’Universo.

Perché questa visione è tanto importante?

Perché ci insegna che si può giungere ai Seggi Infernali anche dai mondi più vicini a Dio, che Inferno e Paradiso non sono altro che la medesima cosa, declinata in modo diverso. Esattamente come tutta la nostra realtà, anche nella Cabala l’universo è uno, ma duplice ed è probabilmente da questa capacità di descrivere la nostra realtà che deriva la fama di questa disciplina.

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