di Angelo Portale
Francesco d’Assisi era solito ripetersi spesso, quasi ossessivamente, e con lacrime di commossa gratitudine mista ad un penoso sentimento di inadempienza, le seguenti parole: «L’Amore non è amato».
Si riferiva a Dio. Si rivolgeva a se stesso. Si sentiva amato talmente tanto dall’Altissimo che l’essersi tutto donato, ancora non gli bastava. Il suo sguardo restava sempre fisso soltanto su ciò che sentiva di ricevere, non su ciò che dava: egli guardava con lo sguardo dell’amore. E lo sguardo dell’amore è l’amore. E l’amore è amare. E chi ama non reclama. Brama solo di amare sempre più con più amore.
Francesco è stato un uomo diventato pienamente sè stesso rispondendo a quella misteriosa voce che lo chiamava a realizzare il suo vero estro. Voce che sembra chiedere di sacrificare desideri, progetti, sogni, ma che in realtà vuol solo spazzar via gli strati superficiali di desideri, progetti e sogni, per far risplendere la parte più intima, dove è scritto chi veramente siamo, quello che veramente vogliamo.
Nessuno è chiamato a diventare la fotocopia di San Francesco. Nessuno pensi di “imitarlo” come un automa, in quanto non è così che sarebbe fedele alla sua specifica vocazione. La vocazione è una elezione e la risposta generosa ad essa il realizzarsi dell’ispirazione. L’autentica ispirazione! Quella capace di suggerirci la nostra tendenza più radicale, la grazia che sprigiona il genio personale, il fervore della nostra passione. Tutti possiamo lasciarci stupire, colpire, interrogare da come Francesco ha abitato la sua vita.
Il poverello di Assisi ha camminato dentro il sentiero del dono in modo geniale. La vocazione personale è la risposta a Dio per realizzare il genio. Il genio è vera epifania dell’amore, ma solo quando è realizzato, appunto, nel solco del dono. Altrimenti può tramutarsi in suprema e terribile epifania del male.
Io per genio non intendo il valore del quoziente intellettivo ma la capacità di ascoltare, cedere, realizzare, le profondissime e altissime ispirazioni delle esigenze dell’Amore.
Caro Angelo,sul tema Amore è stato detto tanto, forse tutto ma quando se ne parla si crea magia.Comunque la parola Amore è ricca di fascino e mistero.Vorrei,dato che hai citato San Francesco, ricollegarmi a San Giovanni della Croce citando una delle sue espressioni più belle riguardo quell’Amore infuocato verso il creatore ” Mio Dio muoio per non poter morire”.
Che bello..se tutti sapessimo rispondere a “quella voce misteriosa” cui ha prontamente risposto Francesco.. spazzare via i progetti umani e consegnarsi totalmente a LUI!!!!! Molto bella anche la tua definizione di genio… dove vale il cuore più dell’intelletto!!
Definizione meditata per tanto tempo e sopratutto sperimentata. Grazie Rita
Caro Ezio mi hai ricordato una frase a cui sono legatissimo! Se non la conosci ancora ti consiglio di ascoltarti “Moro perché non moro” interpretata da Giuni Russo in modo sublime. Riprende l’espressione che hai citato. Ti avverto: preparati alla pelle d’oca!
Caro Angelo,sul tema Amore è stato detto tanto, forse tutto ma quando se ne parla si crea magia.Comunque la parola Amore è ricca di fascino e mistero.Vorrei,dato che hai citato San Francesco, ricollegarmi a San Giovanni della Croce citando una delle sue espressioni più belle riguardo quell’Amore infuocato verso il creatore ” Mio Dio muoio per non poter morire”.
Che bello..se tutti sapessimo rispondere a “quella voce misteriosa” cui ha prontamente risposto Francesco.. spazzare via i progetti umani e consegnarsi totalmente a LUI!!!!! Molto bella anche la tua definizione di genio… dove vale il cuore più dell’intelletto!!
Definizione meditata per tanto tempo e sopratutto sperimentata. Grazie Rita
Caro Ezio mi hai ricordato una frase a cui sono legatissimo! Se non la conosci ancora ti consiglio di ascoltarti “Moro perché non moro” interpretata da Giuni Russo in modo sublime. Riprende l’espressione che hai citato. Ti avverto: preparati alla pelle d’oca!
Caro Angelo,sul tema Amore è stato detto tanto, forse tutto ma quando se ne parla si crea magia.Comunque la parola Amore è ricca di fascino e mistero.Vorrei,dato che hai citato San Francesco, ricollegarmi a San Giovanni della Croce citando una delle sue espressioni più belle riguardo quell’Amore infuocato verso il creatore ” Mio Dio muoio per non poter morire”.
Che bello..se tutti sapessimo rispondere a “quella voce misteriosa” cui ha prontamente risposto Francesco.. spazzare via i progetti umani e consegnarsi totalmente a LUI!!!!! Molto bella anche la tua definizione di genio… dove vale il cuore più dell’intelletto!!
Definizione meditata per tanto tempo e sopratutto sperimentata. Grazie Rita
Caro Ezio mi hai ricordato una frase a cui sono legatissimo! Se non la conosci ancora ti consiglio di ascoltarti “Moro perché non moro” interpretata da Giuni Russo in modo sublime. Riprende l’espressione che hai citato. Ti avverto: preparati alla pelle d’oca!
Grazie Angelo x le tue belle e profonde riflessioni, un abbraccio affettuoso. P. S. Proprio oggi mi arriva in consegna il tuo libro
Grazie!!
Grazie Angelo x le tue belle e profonde riflessioni, un abbraccio affettuoso. P. S. Proprio oggi mi arriva in consegna il tuo libro
Grazie!!
Grazie Angelo x le tue belle e profonde riflessioni, un abbraccio affettuoso. P. S. Proprio oggi mi arriva in consegna il tuo libro
Grazie!!
Ah se l’umanità comprendesse questo grido di pianto! Ancora oggi questo grido del poverello di Assisi si eleva alto nel cielo tra l’indifferenza ed il menefreghismo dell’essere umano, attratto solo dalle distrazioni terrene.
Proprio così: se l’ascoltasse! Però, caro Francesco, non disperiamo. Dio sa quante persone di buona volontà ci sono che ascoltano. Noi non riusciamo a vedere tutto nè i cuori di tante persone umili che ascoltano tale invocazione. Dio sì. Grazie Francesco.
Ah se l’umanità comprendesse questo grido di pianto! Ancora oggi questo grido del poverello di Assisi si eleva alto nel cielo tra l’indifferenza ed il menefreghismo dell’essere umano, attratto solo dalle distrazioni terrene.
Proprio così: se l’ascoltasse! Però, caro Francesco, non disperiamo. Dio sa quante persone di buona volontà ci sono che ascoltano. Noi non riusciamo a vedere tutto nè i cuori di tante persone umili che ascoltano tale invocazione. Dio sì. Grazie Francesco.
Ah se l’umanità comprendesse questo grido di pianto! Ancora oggi questo grido del poverello di Assisi si eleva alto nel cielo tra l’indifferenza ed il menefreghismo dell’essere umano, attratto solo dalle distrazioni terrene.
Proprio così: se l’ascoltasse! Però, caro Francesco, non disperiamo. Dio sa quante persone di buona volontà ci sono che ascoltano. Noi non riusciamo a vedere tutto nè i cuori di tante persone umili che ascoltano tale invocazione. Dio sì. Grazie Francesco.