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venerdì, 26 Aprile, 2024

#SENZAFUTURO. Senza idee, fondi ed identità. Così muore una rivoluzione

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In una delle tre giorni più tristi del partito, una classe dirigente senza direzione dà l’addio a quella che sarà probabilmente l’ultima estate di un partito un tempo glorioso. La Storia, a ben pensarci, ha dei tratti di profonda imperscrutabilità: ci si poteva attendere che il partito sarebbe stato ucciso dai giudici, che continuano a credere che si tratti di una partita a Pokemon e che l’obiettivo sia di catturarci tutti, dal nostro elettorato, finalmente consci di aver votato gente come Razzi, o da un Pd con una che sia una idea sensata. Ed invece. Ed invece ci stiamo lentamente suicidando, compiaciuti del lento disfacimento di un gruppo senza più storia ed identità.

Prendete quello che è successo questa settimana a Milano. In città c’è un coordinatore che non ha mai abdicato al suo ruolo. Ha creato dei dipartimenti. Ha fatto banchetti. E’ stato fra la gente. E’ attivo come consigliere Comunale e Regionale. E’, insomma, una risorsa. Sempre eletto a preferenze, una gavetta alle spalle e una carriera brillante di avvocato. Si chiama Gallera. E’ stato sfiduciato da cinque consiglieri comunali perchè per la città metropolitana non vota il loro candidato. La risposta di buon senso è una sola. E sti cazzi? No, seriamente, siamo il partito di Scilipoti. Davvero vogliamo dire che basta votare il candidato inutile ad una carica inutile sbagliato per meritarsi la sfiducia? Per cinque novelli Iscariota, evidentemente sì. Per tutti gli altri, suppergiù no. Vedremo chi la spunterà, temo non finirà bene. Ma non per Gallera, che una vita ed un successo personali li ha. No, dico per il partito.

Già, il partito. Mentre Gallera conta i Bruto e le infinite teste di Cassio che lo circondano, Berlusconi pensa alla rifondazione Forzista. La logica è: se non puoi batterli, unisciti a loro. Per ricostruire il mitico partito della rivoluzione liberale ha sguinzagliato Cattaneo, il sindaco più amato d’Italia. Mi correggo, l’EX sindaco. Quello che aveva sessantamila punti di vantaggio sullo sfidante. Ed ha perso. Male. Dicevamo, manda un trombato di successo a trovare altri trombabili. Così potremo pensionare Gallera e quelli che come lui non si sono ancora arresi e candidare tutte le Gelmini che il nostro partito riuscirà a sfornare. Non vedo proprio cosa possa andare storto.

In tutto questo i big restano persi nella superbia dei loro cuori. razzi ga l’ambasciatore per la Corea del Nord. Scilipoti fa l’agopuntura. La Rossi apre bocca e fa danni. Un po’ il leit motiv della sua vita. Fitto vorrebbe, ma non può. E poi si consumano dei piccoli drammi umani, come il rapporto tra Gasparri e Twitter. No, seriamente, se avete un cuore non lasciatelo solo con quel coso. Gli fa davvero del male. Però tranquilli, la situazione è grave. Ma mai seria.

Luca Rampazzo

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