Milano, dall’insediamento di Pisapia, è il parco giochi dei centri sociali. Confidando nella piena impunità ed in una malcelata simpatia, questi giocosi compagni, quando non sono impegnati nella devastazione della città, si dilettano a rubare. Rubano case e spazi, nel dettaglio. Questa estate pareva che il sonno del buonsenso si fosse interrotto, con lo sgombero dello Zam. Ovviamente era pura apparenza, adesso, non solo Zam E Lambretta hanno nuove sedi, ma siamo pure in fase di piena espansione: via Cancano 5. Magazzini di un privato, che adesso sono diventati, magicamente, loro. In virtù della legge più antica del mondo, la legge della forza.
Cosa che non stupisce, dopotutto quando mai questa gente ha capito qualcosa di diverso? Si è arrivati addirittura a sospettare che i nuovi spazi dello Zam, in via don Abbondio 10, siano stati concordati col Comune, in quanto di proprietà pubblica, dismessi, cadenti e fuori mano. Ora, considerato che lo Stato non si sa cosa se ne faccia, perchè erano abbandonati? Perchè non erano stati restituiti proprietari, i privati? Tramite asta magari? Ovviamente perchè altrimenti i difensori dei beni pubblici sarebbero insorti. E chi sono i più strenui difensori di questa panzana che ci costa decine di miliardi di manutenzione l’anno? Gli stessi che li sottraggono alla collettività per farne i propri parchi divertimenti tematici. Tanto per parlare di conflitto di interessi.
Ma il punto più grave è che Milano, tempo, qualche mese diventerà la città di Expo. Cosa crede, il signor Sindaco, che succederà con queste gente a piede libero e con le spalle coperte? Ma forse la domanda è ingenua. La vera domanda è un’altra. Cosa VUOLE che succeda il Signor Sindaco? Non è che magari ha intenzione di nascondere dietro i compagni che sbagliano i fallimenti della propria gestione di Expo? Pensateci: loro sarebbero gli eroi che hanno fermato Expo e lui la vittima incolpevole della follia altrui. Tutti felici, tutti contenti. Poi al diavolo se la città chiude, se perde un treno fantastico per la ripresa. Anzi meglio. Più attività chiudono più spazi queste iene hanno da spolpare e da dividersi.
Luca Rampazzo
