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venerdì, 26 Aprile, 2024

LA MADRE DEI DEFICIENTI. Sempre incinta e pure un po' zoccola.

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Un tempo, quando questo paese era un posto più serio, i fiancheggiatori del nemico venivano fucilati alla schiena. Oggi siamo un paese più civile, ma molto meno serio. Oggi li facciamo presidenti di Commissione. Questa triste storia nasce con una drammatica intervista. Alla Stampa un deputato grillino, tale, Manlio Di Stefano. ha modo di dichiarare quanto segue a proposito della tragedia dei Cristiani massacrati dall’Isis:

«Ci vorrebbe un intervento diplomatico forte. O anche intervenire con corpi non armati. Interventi umanitari. Invece abbiamo bombardamenti veri e propri: ma così si polarizzano ulteriormente le divisioni. Noi andiamo a gettare bombe contro i terroristi. È vero, sono terroristi. Ma siamo sicuri che per ogni terrorista morto non ne nascono altri cento? Quella provocazione del Califfato di arrivare fino a Roma significa questo: più voi intervenite, più noi reagiremo».

No, caro Manlio, ogni terrorista morto non fa cento seguaci. Solo un cretino potrebbe credere una cosa del genere. Solo un idiota potrebbe, in ogni caso, barattare le vita di centinaia di migliaia di innocenti con la possibilità, in un remoto futuro, di una pace stabile. Perchè la gente muore di sicuro oggi, mentre la pace che vuoi tu, una pace disneyana, caricaturale, mai vista o sentita nel mondo dacché l’uomo ne calca le nere terre, è frutto delle tue turbe mentali. Il frutto avvelenato di un pacifismo che non è amore, ma solo odio mascherato. Odio per i Cristiani. Perché parlare di agire “CON CALMA” mentre donne e bambini vengono massacrati è lucida follia.

Una follia tipica di quest’epoca post moderna, in cui si tollera che alla domanda “Ma scusi ne ammazzano migliaia ogni settimana, perchè non intervenire?” un qualsiasi povero demente risponde “beh ma a Gaza non intervengono mica”. La tolleranza degli imbecilli li fa sentire ben accetti. Li fa sentire orgogliosi della propria idiozia. Non li spinge a migliorare. Non li invoglia a non essere degli insulti per la propria nazione. Così questi, orgoglioni della propria condizione, si recano in massa alle urne. E votano Manlio. Il cittadino che non ha fretta. Il cittadino che deve ponderare. Su cosa è un mistero, evidentemente persino i ragionamenti più semplici sono fuori dalla sua portata.

Non prendiamocela con lui, dunque. Lui è solo un rappresentante. Prendiamocela con i suoi elettori. Molti di questi sono, infatti, fratelli per parte di madre e sono orgogliosi del loro Manlio quando dice queste cose. Ecco prendiamoceli con questi e con la loro madre, estremamente prolifica e pure un po’ zoccola.

Luca Rampazzo

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