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venerdì, 26 Aprile, 2024

LA NUOVA GUERRA FREDDA DEL MEDIORIENTE. L'Arabia Saudita si dota di missili dalla Cina: Obama perde un altro alleato?

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Obama può stare tranquillo, l’ennesimo fallimento della sua carriera presidenziale è stato servito giovedì scorso in Arabia Saudita, quando il Regno ha presentato al mondo, durante una parata militare, le sue nuove creature: i Dongfeng 3.

I Dongfeng 3, DF-3, e catalogati  dal mondo militare occidentale con la sigla CSS-2, sono missili a medio raggio, con una gittata di circa 3.300 Km (4.000 con testate esplosive più leggere) ed in grado di trasportare testate nucleari. Di fabbricazione cinese, i DF-3, sono la copia del missile sovietico SS-4.

L’Arabia Saudita ha acquistato quindi dalla Cina, alcuni missili di questo modello insieme a testate, almeno ufficialmente, esplosive convenzionali ma ad elevato potenziale. Gli U.S.A. perdono così un altro alleato fondamentale nell’area mediorientale.

Tal Inbar, il capo del centro per gli studi spaziali presso l’Istituto Fisher in Herzliya,  che ha tracciato gli arsenali missilistici dei governi mediorientali,  sostiene che nonostante vi sia stato un drammatico passo avanti nella corsa agli armamenti in Arabia Saudita, questo episodio potrebbe comunque dissuadere l’Iran. In fin dei conti, fa notare Ibnar, i DF-3, non sarebbero puntati contro Israele, bensì contro Teheran, divenuta ormai nemica comune di Israele e Arabia Saudita.

Dal canto suo, il Regno saudita, precisa che ha intenzione di chiarire agli Stati Uniti, con cui sono in disaccordo sui colloqui con l’Iran, che, se necessario, hanno la capacità di affrontare unilateralmente con Teheran. Intanto la corsa agli armamenti saudita continua, con il programmato acquisto, sempre dalla Cina, dei nuovi DF-21.

I Dongfeng 21, DF-21, CSS-5 per la Nato, è un missile balistico a due stadi a propellente solido, con una gittata di circa 2.500 km ed in grado di trasportare testate nucleari fino a 500 kt. In Cina i DF-21, oltre ad essere in dotazione al Secondo Corpo di Artiglieria, sono anche imbarcati sui sommergibili lanciamissili 09-II (classificati dal Pentagono come sottomarini lanciamissili classe Xia).

Alla luce di questi avvenimenti pare chiaro ormai che le scelte in fatto di politica estera di Obama, di Hillary Clinton prima e di Kerry ora, sono state decisamente fallimentari mettendo in crisi la credibilità degli U.S.A., perdendo alleati fondamentali per il controllo di un’area del mondo instabile e facendo spostare il baricentro della politica estera, commerciale e militare di molti Paesi verso la Russia e la Cina.

Gian Giacomo William Faillace

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