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venerdì, 26 Aprile, 2024

A FIUGGI OGNI SCHERZO VALE. Il “Bombarolo” analizza il congresso di Fratelli d’Italia

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Da ragazzino ho imparato ad evitare le uscite del sabato sera, troppo pericolose: strade invase da idioti in macchina alcolizzati e drogati; per lo stesso motivo ho imparato anche a evitare le uscite l’8 di Marzo, la festa della donna e la sera del carnevale ambrosiano.

Il sabato appena trascorso, come una di quelle congiunzioni astrali che accadono una volta ogni mille anni, si è verificata l’unione di questi tre eventi, cosa più unica che rara, “congiunzione astrale” che ha benedetto anche un altro importante evento: il Congresso di Fratelli d’Italia. Sarei stato curioso di andare a Fiuggi a sentire Giorgia Meloni e a vedere cosa si raccontano i “fratelli” ma il buon senso in un giorno di calendario così pregno di eventi mi ha fatto desistere da intraprendere questo viaggio, in fin dei conti posso godermi tutto in streaming comodamente seduto dalla poltrona di casa.

Come un “Buon padre di famiglia” ho partecipato alle “primarie”, mi sono recato ad un banchetto in centro a  Milano e ho fatto il mio dovere di cittadino: ho scelto più o meno liberamente chi avrei voluto come leader del centro-destra, ho scelto più o meno liberamente chi avrei inviato come grande elettore, ho scelto più o meno liberamente quali linee programmatiche avrebbe dovuto portare avanti il partito; feci lo stesso anche per le primarie del Partito Democratico.

Si perché su una cosa ha ragione la Meloni, le primarie sono uno strumento democratico incredibile e aperto a tutti; non possiamo poi lamentarci se in parlamento o nelle segreterie ci troviamo orde di cretini che nessuno ha desiderato ed allora approfitto di questo per esprimere le mie volontà…già le mie volontà…ma saranno queste? Non è detto, le volontà sono quelle espresse dal voto della maggior parte delle persone, nulla è scontato in una votazione tranne che in quelle di Fratelli d’Italia.

Devo dire che per un attimo ci ho creduto pure io: mettiamoci in discussione, facciamo vedere che noi siamo davvero nuovi e per la prima volta introduciamo a destra questo strumento, facciamo vedere che siamo trasparenti e che nulla viene calato dall’alto, permettiamo al nostro popolo orfano non solo di scegliere il leader che li guiderà per i prossimi anni ma anche il simbolo che lo deve radunare sotto un’unica bandiera. Approfitto di un sabato di sole per fare una passeggiata in centro con il mio fido Django e per scegliere il futuro del centro destra; al banchetto trovo “amici”, persone conosciute, alcune brave persone che si impegnano costantemente per il nostro Paese, ma anche persone più scaltre e meno simpatiche; apro la scheda e finalmente posso votare: inizia l’imbarazzo della scelta: chi voto? “Giorgia” oppure “la Meloni”? Avrei anche l’alternativa per questa, ma sta tizia “Giorgia Meloni” non la conosco e allora vado sul sicuro, faccio  la  mia X sull’unico nome che mi ispira fiducia!

Con tutti questi candidati è stata una fatica ma al banchetto mi hanno saputo ben consigliare “allora metti la X su Giorgia Meloni, poi Ignazio dice che il simbolo da votare è questo…per quanto riguarda invece i grandi elettori devi scrivere…..” non faccio a tempo a scrivere il nome del grande elettore liberamente ispirato che si avvicina un altra persona “ma che fai? Cosa hai scritto come grande elettore? Ma ti sei fatto intortare da quella? Aspetta, prendi un’altra scheda e vota liberamente Giorgia Meloni, il simbolo che vuole Ignazio e come grandi elettori metti….” “obbedisco! Sorrisi, strette di mano e amaro in bocca, via a casa a far correre in un parco Django, almeno lì di brutti incontri ne avrei fatti sicuramente meno”.

Era importante essere “grandi elettori”, serviva per ratificare le scelte delle primarie e mi ha fatto piacere sapere di amici che avevano già prenotato l’albergo a Fiuggi prima ancora di sapere il risultato: veggenti o speranzosi gli stessi ieri erano seduti in sala a votare le scelte del popolo di centro destra; per più di una settimana ho cercato di sapere i nominativi dei grandi elettori, ho cercato di vedere i numeri esatti dei votanti e delle scelte fatte dal popolo…niente, solo alcuni nomi pubblicati da solerti sezioni di paese ma una lista nazionale è introvabile; in fatto di numeri, però ho una certezza: se il trio non ha raccontato fesserie e alle urne si sono recati 250.000 elettori, con le primarie le casse di Fratelli d’Italia hanno avuto un piccolo obolo di circa 500.000 euro, centesimo più centesimo meno…un comodo mezzo milione di euro che oggi giorno non si disdegna mai, sopratutto se non puoi ancora usare i soldi della Fondazione AN o la sede.

A questo proposito mi sento di essere veggente pure io e profetizzo che di qui a poco si aprirà una vecchia sede chiusa da anni in Via Mancini a Milano e su questo accetto scommesse.

Devo dire che inizialmente, anche se con qualche dubbio, “il trio” mi ispirava fiducia: una vecchia volpe della politica, un gigante buono e una ragazzina monella avrebbero potuto fare la differenza, avrebbero potuto raggruppare sotto un’unica bandiera il popolo della destra smarrito dopo l’implosione (o dovrei dire l’esplosione) di Alleanza Nazionale, operazione tentata da molti ma mai riuscita; ma non ce la fanno nemmeno loro, sarà un problema di credibilità, sarà una questione di vecchi rancori, sarà un problema di “fondazioni” ma non riescono a tirarsi dentro nemmeno quel Francesco Storace che tanto ha scritto, detto e fatto per una poltrona all’interno del partito e che ora naviga a vista senza una meta.

In compenso però si ritrova fra le fila di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale-Movimento Sociale Italiano gente del calibro dell’”ex-cristiano” Magdi Allam,anche lui ridotto in minimi termini e con un posto al sole da trovare prima delle prossime elezioni. Ed è proprio la scelta del simbolo che dovrebbe già far pensare a che cosa sarà FDI-AN, un calderone di persone alla deriva, senza più futuro, un mix di simboli racchiusi tutti in uno che rappresentano più un triste revival che una operazione di marketing ben riuscita e che difficilmente riuscirà a far arrivare la formazione di La Russa a quel fatidico 4% necessario per far entrare qualcuno all’interno di Montecitorio dopo che la nuova legge elettorale sarà passata.

Dal palco di Fiuggi il nuovo Presidente che ha preso il 100% dei voti dagli elettori ha capito che bisogna cambiare rotta, che il futuro è tornare indietro: basta Euro ed Europa, lo chiedono gli italiani, “nel nome del POPOLO SOVRANO”..ma quale popolo sovrano cara Giorgia? Quello che ti ha dato mezzo milione di euro per mettere una x sull’unico nome disponibile oppure quel popolo sovrano che sapeva già quale simbolo avrebbe vinto? Ma di quale sovranità stai parlando? Non c’è dubbio che la formazione con il logo a “matrioska“ o più carinamente definito da qualcuno “a canguro” si legherà all’unico carretto che gli potrà consentire, se supereranno il 4%, di mettere almeno un uomo (o una donna) a Montecitorio, quel carretto dal quale sono tutti usciti perché non riconoscevano più le linee programmatiche e dove “non si volevano fare le primarie”, quel partito “personale” di Silvio Berlusconi che risulta essere ancora l’unica alternativa per gli italiani “moderati” che non hanno in fondo nessuna altra scelta dopo che si sono girate le carte e si sono mostrati i bluff.

I “fratelli” han fatto rigirare nella tomba anche Gianfranco Fini, che così ha commentato  il raduno di Fiuggi: “dico ai Fratelli d’Italia di smetterla di scimmiottare la storia. Per sopravvivere e superare il 4% alle europee serve loro qualcosa di assai più convincente che una scampagnata semi clandestina a Fiuggi. La storia di AN, di cui anch’essi fanno parte, non merita di ripetersi in farsa”. Ed aggiunge “mi sembrano bambini cresciuti e viziati, che vogliono imitare i fratelli maggiori senza capire che le condizioni in cui si trovano sono completamente diverse. Rischiano di far piangere, di rabbia e non certo di commozione, chi vent’anni fa era consapevole di quel che stava accadendo a destra”.

Trovo difficile dare torto all’uomo che la destra l’ha distrutta, lui “ne capisce” nonostante gli sbagli e le “brutte cose “ di cui è stato protagonista.

Allora mi permetto di dire cara Giorgia, che non basta più solo una pennellata di bianco per dare un’aspetto nuovo ad una facciata vecchia: bisogna restaurare, bisogna eliminare le parti ammalorate, bisogna avere competenze e idee, bisogna cominciare davvero con “la democrazia del popolo” facendo scegliere dal basso, dalla strada e non con imposizioni “da prima o seconda repubblica”, ci vuole trasparenza e non clandestinità, ci vuole la capacità di seguire una strada nuova e non ritornare indietro, non servono vecchi simboli per raggruppare il popolo della destra disperso ma leader veri, gente che è capace di urlare in un megafono in mezzo alla strada o arrampicarsi su un balcone a strappare una bandiera che non ci rappresenta; servono “bravi ragazzi” che non hanno tradito il proprio capo e che fedelmente lo seguono ancora, credendo davvero che si possa cambiare qualcosa, senza revival, senza “canguri”, senza interessi di poltrone o di fondazioni milionarie.

Mi dispiace, sono certo che molti come me ti guardavano con interesse ma oggi osservando tutto questo mi viene in mente solo una frase di un celebre film “sei tutto chiacchiere e distintivo”, un’altra occasione persa per ridare una casa comune ad un popolo senza più leader.

Massimiliano Russo

 
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