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giovedì, 2 Maggio, 2024

MILANO, VICINO ALLA MORTE CEREBRALE IL TASSISTA AGGREDITO DOMENICA SERA. A dare la notizia è il figlio su Facebook

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E’ vicino alla morte cerebrale il tassista 68enne, Alfredo Famoso, in coma da domenica sera a seguito di un aggressione. Le sue condizioni sono gravissime, l’intervento in tarda serata effettuato ieri sera ll’ospedale Niguarda purtroppo non ha avuto l’esito sperato, e le condizioni sono continuate a peggiorare, fino alla morte clinica poco dopo le 17. A segnalarlo è il figlio stesso agli amici su Facebook.

Non ci sono parole per questa vittima della violenza ceca di una città insicura e sempre più fuori controllo. Dopo il caso del 2010, quando Luca Massari, sempre tassista, era morto a seguito delle aggressioni subite da una coppia a cui aveva involontariamente investito il cane, un nuovo dolore e un’accresciuta preoccupazione sconvolge il mondo dei tassisti milanesi. Quasi quotidiane sono le aggressioni subite dagli autisti dei taxi, e la questione della loro sicurezza necessita di una discussione in sede istituzionale il prima possibile.

Anche il sindaco Giuliano Pisapia è intervenuto in Consiglio Comunale sulla vicenda, dopo essersi recato all’ospedale Niguarda per una visita al tassista 68enne. “Ho voluto esprimere la vicinanza ai familiari a nome mio e di tutta la città”. Il sindaco non ha voluto esprimersi nel merito della vicenda, ricordando che “ci sono accertamenti in corso sulla dinamica dei fatti, ma certo e’ che il tassista e’ sceso dalla vettura e in modo del tutto cordiale si e’ avvicinato alla persona” che lo ha aggredito e già’ individuata.

“Non mi avventuro in valutazioni, questo e’ il momento di dimostrarci tutti vicini ai familiari e e partecipi del loro dolore”, ha detto il sindaco, invitando l’aula a “discutere su questo in un momento di serenità e quando si conoscono bene i fatti”. Questo, in risposta alla richiesta dell’opposizione di anticipare il dibattito sul tema delle auto pubbliche, previsto più avanti nell’ordine dei lavori: “Chiedo di valutare se è il caso di tenere ora una discussione mossa dalla emotività”. La richiesta del centrodestra, poi messa ai voti, e’ stata respinta dalla maggioranza.

Gabriele Legramandi

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