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mercoledì, 1 Maggio, 2024

Le vere origini del natale

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di Stefano Sannino

Il Natale si avvicina e, come ogni anno, nascono le polemiche sulle vere radici cattoliche di questa festività. Mentre dunque ci apprestiamo a fare l’albero e/o il presepio, fermiamoci qualche secondo a riflettere sull’importanza che la vera tradizione ancora ricopre nella nostra società.
Perché dico vera tradizione?


Semplicemente perché, come molte altre feste cattoliche, il Natale è stato importato nel cattolicesimo da altre religioni, in primis quella ebraica ed in secundis quelle pagane dell’Europa pre-cristiana.


Infatti, se i cattolici celebrano la nascita di Cristo il 25 Dicembre, gli ortodossi sono soliti celebrarla il 6 di Gennaio, quando i cattolici celebrano l’esposizione di Cristo ai Re Magi. Gli ebrei nello stesso periodo celebrano l’Hannukkah, festività che si protrae per 8 giorni e che comincia il 25esimo giorno del mese di Kislev che solitamente coincide con Dicembre. Durante l’Hannukkah gli ebrei accendono progressivamente le 8 candele della Chanukiah, simbolo che tradizionalmente rimanda all’accensione delle candele nel Tempio da parte dei Maccabei.

Se però potrebbe essere naturale che una religione direttamente discendente da un’altra ne prenda le tradizioni, quello che è “anormale” è invece tutto il corpus di tradizioni pagane che riguardano il Natale. Ricordiamo ad esempio il Sol Invictus, appellativo latino dato a diverse Divinità solari la cui nascita (Dies Natalis Solis Invicti) veniva celebrata nei giorni successivi al solstizio d’Inverno, giorno in cui la <> del sole è più breve degli altri giorni dell’anno. Si sa ormai da Tempo che il cattolicesimo, creò un sincretismo tra la figura di Cristo ed i culti solari pre-esistenti, che sotto al dinastia dei Severi erano stati assimilati in un monoteismo solare. L’assimilazione tra Cristo ed il Dio del Sole fu quindi immediata e semplice.
Ma da dove derivano le nostre tradizioni natalizie?
Anche in questo caso, la risposta è: dal paganesimo.


I cristiani cominciarono infatti a celebrare il Natale solo nel IV secolo D.C. agganciandosi – de facto – a tutto il corpus tradizionale pagano.
L’usanza di scambiarci regali ci deriva, ad esempio, dalla festività romana dei Saturnalia celebrata durante i giorni appena prima a quelli di Natale. Questa festività era volta all’adorazione dell’insediamento nel tempio di Saturno. Come segno di pace e prosperità venivano infatti scambiati dei doni.


Perfino l’usanza par excellance del Natale cristiano, in realtà non è cristiana: l’Albero è infatti una usanza Nord Europea di tradizione pagana.
Quando cominciò la conversione dei popoli germanici, i cristiani proposero di adottare alcune loro tradizioni religiose per semplificarne la cristianizzazione. Fu così che fu importata nel cristianesimo l’usanza dell’Albero di Natale e del vischio e dell’agrifoglio a scopo decorativo.
L’albero sempreverde usato prima dai popoli pagani del Nord e poi da quelli Cristiani è stato sempre (ed è tuttora) considerato un simbolo di prosperità, di fortuna e di fertilità per la famiglia che lo possedeva.


Pare, tuttavia, che l’usanza dell’albero di Natale abbia anche radici romane. A Roma il nuovo anno cominciava il 21 Marzo ed era proprio in questo giorno che gli alberi sempreverdi e da frutto venivano addobbati in segno di celebrazione e di buon auspicio per l’anno seguente. fU poi proprio il cristianesimo a sincretizzare queste due usanze in un’unica celebrazione che chiamiamo Natale.


Dunque, non ha davvero senso a fronte di quello che abbiamo visto, farsi paladini di una tradizione che non è affatto la nostra, ma che abbiamo rubato a colpi di roghi e di evangelizzazioni più o meno violente. Il Natale è un periodo che da sempre è stato importante per l’umanità perché simboleggia la rinascita dopo la sconfitta, l’eternità del ciclo cosmico e l’eterno ritorno dell’uguale (per dirla con Nietzsche). Ecco perché è importante celebrare questo periodo come ci pare: facendo l’albero, scambiandoci doni, costruendo un presepio o passando il tempo con la nostra famiglia. Nulla di tutto questo ha importanza, purché non ci si faccia araldi di una tradizione che non esiste.

Felice Yule/Hannukkah/Dies Natalis Solis Invicti/Natale a tutti.

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