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lunedì, 6 Maggio, 2024

FORZA KEYNES. Speravamo di fermarci a Forza Dudù. Ci sbagliavamo.

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Non vorrei apparire eternamente polemico, ma la comparsa di un profilo Facebook “Forza Italia Keynesiana” mi ha davvero lasciato perplesso. Perplesso, è un eufemismo. Si dice che la caduta di una mela abbia generato la scoperta della legge di gravità, chissà la caduta dei marroni cosa genererà. E’ davvero oltre il confine del bene e del male. Il partito della Rivoluzione Liberale che si rifà al nemico più accanito dello Stato minimo. Sì, non che sia un fulmine a ciel sereno, già Brunetta aveva fatto outing. E dopo dieci anni di governi tassa e spendi avremmo dovuto sospettare qualcosa. E’ che abbiamo dei deficit di attenzione. Ogni volta che ci concentriamo succedono cose improbabili, show tipo quello con Santoro e Travaglio. E noi gli perdoniamo tutto. A Silvio, ovviamente. Ai suoi sottoposti, però, è venuto il momento di togliere ogni riserva di comprensione.

E’ rimasto qualche liberale in Forza Italia? Pare di sì, in particolare i ragazzi di Rete Liberale non vogliono arrendersi. Dichiara sull’accaduto il Presidente Riccardo Lucarelli:

“Se è vero che Antonio Martino prese la tessere numero 2 di FI, ci domandiamo , quindi, come ancora oggi, dopo la mancata rivoluzione liberale, ci sia ancora in circolazione qualcosa o qualcuno che si dicano keynesiani! Noi sapevano di Milton Friedman… e mi pare il caso di citare sempre l’onorevole Martino: “Il successo di questa lettura semplicistica del pensiero di Keynes ha teorizzato la desiderabilità della crescita illimitata della spesa pubblica e della presenza dello Stato in economia. E’ stata una giustificazione data ai politici per fare i loro comodi.” Ecco, in tanti siamo rimasti lì e spero tanto sia una bufala non autorizzata!”.
La speranza è che siamo davvero in tanti a non esserci arresi al pensiero unico economico. Soprattutto perchè, in vent’anni di aumento di spesa pubblica e di aumento di tasse, siamo alla terza crisi consecutiva. Forse, e dico forse, sarebbe il caso di smettere di tentare di spegnere gli incendi con la benzina.

Luca Rampazzo

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