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venerdì, 26 Aprile, 2024

VENTI DI GUERRA IN EUROPA. Fra denunce di aggressione e telefonate renziane, Putin subisce il pressing della Merkel

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“Siamo sull’orlo del baratro, Mosca ci ha di fatto dichiarato guerra: siamo vicini al disastro”. Usa parole durissime il premier ucraino, Arseny Iatseniuk, dopo l’occupazione russa della Crimea. Kiev ha richiamato i riservisti e lo spazio aereo è stato chiuso a tutti gli aerei non civili, ma l’avanzata degli uomini di Putin non si ferma, nonostante la condanna dell’Occidente. Dagli Usa Kerry avverte Mosca che rischia il posto nel G8, mentre Londra e Parigi minacciano di boicottare il vertice di Sochi.

Per Mosca, che secondo fonti Usa avrebbe il pieno controllo operativo della Crimea, la battaglia è anche mediatica, con le tv pubbliche che diffondono notizie non sempre verificabili come le “diserzioni di massa” dei militari ucraini in Crimea, smentite dal ministero della Difesa ucraino, o l’ondata di 675mila profughi al confine con la Russia, dipinta come “un’incombente catastrofe umanitaria”. Ai pochi pacifisti che manifestano a Mosca, invece, il Cremlino tappa la bocca, come con i dissidenti ai tempi delle invasioni sovietiche: quasi 300 fermi oggi. 

Tra le ipotesi anche il boicottaggio del G8 russo previsto a Sochi all’inizio di giugno, con il rischio anche che Mosca sia cacciata dagli Otto Grandi: il summit parte già dimezzato, con le defezioni dei lavori preparatori, oltre che degli Usa, anche di Francia, Gran Bretagna e Canada (che ha richiamato il proprio ambasciatore). L’Italia, attraverso il premier Renzi, si è appellata al Cremlino definendo “inaccettabile” la violazione della sovranità ucraina. Monito del Papa che invita a “sostenere ogni iniziativa per il dialogo e la concordia”.

L’unica a frenare in Europa è la Germania. In serata, in una telefonata con la cancelliera Angela Merkel, Putin ha difeso le azioni russe in Ucraina come “adeguate a una situazione straordinaria” e ha ribadito che “le forze ultranazionaliste” salite al potere a Kiev minacciano “la vita e gli interessi dei cittadini russi”. “Putin ha accettato la proposta di istituire una missione di verifica dei fatti sul terreno e un gruppo di contatto, possibilmente sotto l’egida dell Osce, per iniziare un dialogo politico”, fa sapere poi la Germania. La Merkel, secondo quanto riferito, avrebbe “rimproverato” a Vladimir Putin “di aver violato, con l’inaccettabile intervento russo in Crimea, il diritto internazionale”.

La Critica

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