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Vaccini, Altitonante: sì all'obbligo per l'accesso ai servizi per la prima infanzia, non lede la libertà delle famiglie

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Milano, 4 aprile 2017 – “Vaccinarsi salva la vita e vaccinare il proprio figlio è un atto di responsabilità, sia per il bambino sia per la tutela collettiva, cioè della comunità.
Oggi è cambiato il contesto, per questo dobbiamo intervenire.
Qualcuno sostiene che introdurre un obbligo potrebbe ledere alla libertà dei genitori. Non è così, perché la libertà di un Paese di misura anche dalle regole a tutela della comunità”. Lo dichiara il consigliere regionale, Fabio Altitonante, votando favorevolmente alla mozione per le ‘vaccinazioni obbligatorie per l’accesso ai servizi per la prima infanzia’.
“Il Consiglio Regionale – commenta Altitonante – ha fatto un passo importante, adesso la Lombardia sosterrà anche all’interno della conferenza Stato Regioni questa linea. Sono convinto che i bambini che vanno all’asilo e alla scuola materna debbano essere in regola con le vaccinazioni.
Per tutelare il diritto alla salute è necessario stabilire delle regole”.
I vaccini costituiscono il metodo più efficace per prevenire malattie infettive. “L’obiettivo che si devono porre le Istituzioni – precisa il Consigliere – è mantenere o raggiungere almeno la soglia di sicurezza del 95% dei vaccinati.
Sotto l’indice del 95%, infatti, alcuni virus e batteri ricominciano a circolare, questa soglia permette di proteggere indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non si sono potuti vaccinare.
Se a scuola c’è un bambino immunodepresso è giusto che venga tutelato, evitando che il compagno di banco prenda una malattia infettiva”.
In Italia sono obbligatorie (ma non sono definite sanzioni o penalità) le vaccinazioni contro la difterite, la poliomelite, il tetano e l’epatite B. È raccomandato, inoltre, vaccinarsi anche per altre malattie per cui non è previsto un obbligo.
“Dal 2013 si sta registrando un progressivo calo delle vaccinazioni. Nel 2015 la copertura vaccinale contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, pertosse ed Haemophilus influenzae di tipo b (Hib) è stata in media del 93,4%.
Anche la Lombardia ha visto in questi ultimi anni una diminuzione di fiducia dei genitori verso vaccini fondamentali, che avevano praticamente estirpato malattie mortali come il morbillo. Nei primi 3 mesi dell’anno ci sono già stati in Italia più di 1.000 casi di morbillo.
Come Regione Lombardia – conclude Altitonante – abbiamo fatto tanto con le campagne di sensibilizzazione, ma da sole non servono.
Oggi più che mai è doveroso dare un messaggio chiaro in un contesto di “bufale”: è in gioco la salute dei nostri figli”.

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