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giovedì, 9 Maggio, 2024

ED ORA EBOLA FA PAURA ALL'OCCIDENTE. L’OMS ha inviato una squadra di esperti epidemiologi in Guinea

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Il Ministro della Salute e Igiene Pubblica della Guinea, Rémy Lamah ed il ministro della comunicazione Alhousseny Makanera Kake, nella mattinata di lunedì scorso, hanno convocato una conferenza stampa dedicata alla sensibilizzazione della popolazione circa la pericolosità dell’epidemia di Ebola. Fin dall’inizio della conferenza, il Ministro delle Comunicazioni ha dichiarato che la situazione è grave, ed Ebola “è una vera minaccia per il popolo della Guinea, indipendentemente dalle loro convinzioni politiche, sociali, della loro etnia o loro regione”.

Per far fronte a questa lotta, che appare da lui come una sfida nazionale , è imperativo che i giornalisti si impegnino a svolgere il proprio ruolo, tramite la trasmissione di informazioni vitali secondo esperti del settore.  “Il rischio che corriamo è che questa pandemia non ha alcun vaccino o una cura. L’unica soluzione a nostra disposizione è la prevenzione attraverso la consapevolezza di massa”. Il ministro delle comunicazioni è andato oltre, invitando i giornalisti a non trasmettere l’informazione, divulgata alcuni giorni fa, che le cipolle potrebbe curare Ebola.

Nella stessa direzione  vanno le dichiarazioni del Ministro della Salute che ha invitato la stampa locale ad approfondire sempre le informazioni prima di trasmettere alla popolazione notizie pericolose o comunque errate. Secondo gli ultimi dati, aggiornati  ieri, i casi accertati in Guinea sono 134 ed hanno comportato 84 decessi,  di cui quattro nella capitale Conakry. Inoltre l’epidemia di febbre emorragica ha varcato i confini della Guinea e casi sia di contagio che di decessi sono segnalati in Sierra Leone e in Liberia. 

L’OMS ha inviato una squadra di esperti epidemiologi Center for Desease Control and Prevention di Atlanta (USA) al fine di studiare, prevenire e debellare la pandemia in atto. Stando alle prime dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità questa nuova pandemia di ebola, che è iniziata a gennaio 2014, ma i media occidentali lo hanno reso noto pochi giorni fa, non ha precedenti ed il virus è il più pericoloso e letale delle cinque varianti di ebola: il tipo Zaire, con un tasso di mortalità elevatissimo. 

Nonostante i media europei parlino di una quasi totale impossibilità di esportare il virus, il governo del Senegal, oggi, ha ordinato la chiusura di tutti i valichi con la Guinea e tutte le merci che provengono dalle aree colpite da ebola, sono state bloccate all’aeroporto di Dakar e messe in quarantena. Anche il governo del Mali sta meditando di chiudere i confini con la Guinea. 

Infine il Governo dell’Arabia Saudita ha dichiarato che non verranno concessi visti di ingresso sul suo suolo a tutti i visitatori e pellegrini islamici che provengono da Liberia, Sierra Leone e Guinea e diretti a La Mecca. Ora se il virus non è esportabile perché tanto allarme? Come mai l’Arabia Saudita, distante quasi quanto l’Europa dalla Guinea chiude i confini?Ora è palese che il pericolo di esportazione è reale, esiste, non solo nella mente di coloro che i buonisti definiscono razzista, anche io settimana scorsa sono stato definito tale da uno scienziato politicamente corretto, per aver scritto che c’era pericolo che il virus si diffondesse anche in Europa grazie all’elevato numero di clandestini che provengono da quelle regioni africane.

Ora le notizie che provengono da tutti i media locali africani dimostrano che io, semplice “giornalista”,  potrei anche essere un razzista ma lo scienziato che mi additava come tale, ed attaccandomi anche sotto l’aspetto personale, dovrebbe quantomeno definirsi “scienziato” dopo aver terminato gli studi per conseguire la licenza media o almeno evitare di continuare a fare uso di droghe ideologiche politicamente corrette. 

Torniamo a noi mettendo da parte le inezie ideologiche.  Non voglio fare l’avvocato del diavolo, non voglio creare allarmismi ma, conoscendo chi ci governa e soprattutto chi siede nell’antico palazzo residenza dei pontefici, in cima a quel colle su cui sorgeva il tempio dedicato alla divinità romana di Quirino, considerato che costui secretò già in passato dichiarazioni e fatti che avrebbero potuto salvare migliaia di vite in Campania, invece preferì tacere dinnanzi ai crimini dell’ecomafia campana (Terra dei fuochi docet), chi mi garantisce che in nome dell’integrazione degli italiani, qualora si fosse presentato, negli ultimi mesi, qualche caso di ebola tra i numerosi ed indesiderati ospiti in qualche CIE,  che non abbia secretato anche un fatto di tale gravità?

Gian Giacomo William Faillace

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