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domenica, 5 Maggio, 2024

REGIONE LOMBARDIA: NIENTE PATROCINIO PERCHE’ DI DESTRA. Negato il sostegno a iniziativa contro la pedofilia

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Beneficenza è giusta solo se non è la destra a farla. È questa la tesi bizzarra portata avanti da chi non ce lo si aspetterebbe, ossia il Consiglio Regionale della Lombardia. O meglio il suo Consiglio di Presidenza, che ha deciso di togliere il proprio patrocinio, dopo averlo già votato e assegnato, all’iniziativa “Un calcio alla pedofilia”, perché organizzata dal gruppo politico Lealtà Azione.

L’iniziativa è giunta quest’anno alla sua 7° edizione, e ogni anno non ha mancato di creare polemiche. Come l’anno scorso, quando la giunta Pisapia chiese al gestore dell’impianto sportivo di negare lo spazio. Quest’anno però a negare il patrocinio è la Regione Lombardia, a guida leghista, che solo pochi giorni fa invece lo aveva concesso al Gay Pride.

L’iniziativa è volta a raccogliere fondi per l’associazione La Caramella Buona, ormai storica presenza di contrasto alla pedofilia e alla violenza sui minori a livello nazionale, con riconoscimenti da ogni dove. Ma è l’appoggio dei giovani di Lealtà e Azione che ha dato fastidio al Consiglio di Presidenza della Regione Lombardia, che dopo averla approvata col parere positivo anche del PD ha poi preferito ritornare sulla propria decisione.

Decisione “Assurda” per Giulio Gallera, consigliere regionale di Forza Italia: “Se l’iniziativa è assolutamente positiva e rispettabile nel merito, e per questo evidentemente gli è stato concesso il patrocinio, non vedo perché un preconcetto nei confronti delle idee di chi avrebbe materialmente organizzato l’evento, una partita di calcio, debba bloccare una importante iniziativa in difesa dei nostri bambini”. E per far tornare in sé i vertici della Regione promette di scrivere presto una lettera.

Anche la stessa Lega però non ci sta: “Siamo dispiaciuti” dice Massimiliano Bastoni, consigliere leghista al Comune di Milano, “Riteniamo che progetti di tale portata, che vanno a superare ogni forma di barriera ideologica e di schieramento politico, debbano essere sostenuti con forza, senza se e sena ma, da tutte le forze politiche e sociali presenti sul territorio”. Notevole dissenso da parte di un leghista come il presidente della Regione, Roberto Maroni.

Infine è Roberta Capotosti ad attaccare la decisione del Consiglio Regionale lombardo. La consigliere di Zona 2 e consigliere provinciale per Fdi così dichiara: “Fa specie che, proprio la Regione Lombardia, governata dal centro-destra, abbia deciso di non appoggiare e sostenere un’iniziativa in favore di bambini abusati, mentre nel maggio scorso abbia concesso e rivendicato il patrocinio al GayPride di Milano. Mi aspetto che il Presidente Roberto Maroni intervenga in prima persona per schiarire le idee a chi di dovere e per chiarire ai cittadini lombardi che l’hanno votato, da che parte sta”.

La stoccata finale la Capotosti la riserva al Pd: “Alla collega Valmaggi del PD che si è subito premurata di caldeggiare la revoca del patrocinio, dopo che essa stessa lo aveva votato, segnalo che la giornata dell’anno scorso ha visto anche la presenza del collega del suo partito, Enrico Borg che, superando assurdi pregiudizi, dopo avere conosciuto e “toccato con mano”, da allora ha speso sempre e solo buone parole per l’iniziativa in questione e per Lealtà Azione”.

Per una questione di principio si penalizza un’ottima iniziativa di contrasto alla pedofilia, in sostegno di un’associazione di chiara e meritata fama. Dopo il patrocinio al Gay Pride, sembra regni un po’ di confusione tra i vertici del Pirellone.

Gabriele Legramandi

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