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martedì, 7 Maggio, 2024

SQUINZI: ULTIMATUM A LETTA. Il tempo sta scadendo, o si cambia, o mi appellerò al Presidente

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Non ha calmato gli animi l’incontro di mercoledì tra Giorgio Squinzi ed Enrico Letta, dopo i botta e risposta dei giorni precedenti. E anzi, il presidente di Confindustria rilancia con un ultimatum. Se il premier si presenterà all’incontro in via dell’Astronomia, previsto per il 19 febbraio, a mani vuote “non ci resterebbe altro che appellarci a Napolitano” che “nella sua grande saggezza prenderà le decisioni giuste”, ha spiegato infatti Squinzi.

Il faccia a faccia di mercoledì non ha dunque riportato serenità. Per il leader degli industriali, il tempo sta infatti scadendo: “Ci siamo spiegati, gli ho presentato le nostre priorità, che devono essere realizzate in tempi strettissimi”. 

La promessa del presidente del Consiglio di recarsi in Confindustria il 19 febbraio non basta. Squinzi esige risposte dall’esecutivo. Se non le otterrà si rivolgerà direttamente al Capo dello Stato: “Qui i soldi, qui il cammello. Mi aspetto che Letta porti delle soluzioni, alcune già fatte, altre avviate”, ha aggiunto Squinzi prima di definirsi “più che disfattista, realista”. 

E’ la mancata riduzione del cuneo fiscale ad avere guastato i rapporti tra Confindustria e governo. E’ lo stesso Squinzi a svelarlo: “La cosa che ci ha colpito negativamente di più è il mancato intervento significativo sul cuneo del lavoro”. 

Il presidente di Confindustria lancia anche una vera e propria stoccata al premier: “Politicamente è più figlio di Andreotti o di Andreatta? Fosse il figlio dell’uno o dell’altro i risultati sarebbero migliori di quelli visti fino a ora”, ha detto Squinzi. 

Il numero uno di Confindustria avrà presto un colloquio telefonico con Matteo Renzi. Prima dell’inizio del convegno “Le città metropolitane: una riforma per il rilancio del Paese”, in corso a Firenze, Squinzi ha scambiato qualche battuta con il segretario del Pd accordandosi per la prossima settimana.

La Critica

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