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domenica, 28 Aprile, 2024

SQUINZI: SIAMO OSTAGGI DELLA BUROCRAZIA. Il monito del presidente di Confindustria

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“L’Italia è un Paese ormai da anni ostaggio di una burocrazia soffocante che assorbe le energie vitali di imprese e cittadini e ne distoglie tempo e risorse da impieghi più produttivi”. Il monito viene del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che avverte: “Bisogna invertire una rotta che altrimenti ci porterà prima alla deriva e poi al naufragio”.

Dati e classifiche, ha sottolineato Squinzi, dimostrano come “la complicazione burocratica” sia “una delle principali cause dello svantaggio competitivo dell’Italia”. Uno svantaggio, dice, “che sento pesante ogni giorno sulla mia pelle di imprenditore”. 

Squinzi punta il dito contro “la corsa alle norme”, che non porta “ad un quadro chiaro di regole volte a consentire il libero esplicarsi delle attività ma un insieme di prescrizioni che generano ostacoli e incertezze”. La materia dell’ambiente è per Confindustria “un esempio eclatante”. E’ oggi “veramente necessario – avverte Squinzi – che si prenda atto del disordine e si adottino metodi anche drastici per ridurre la legislazione esistente e migliorarla in termini di qualità”. 

 Tra gli esempi proposti da Squinzi come emblema delle complicazioni derivanti da un quadro burocratico complicato anche quello del fisco. “Il nostro è un fisco punitivo, complicato e incerto, che assoggetta l’impresa a migliaia di adempimenti e altrettanti controlli. Ma tutto questo è servito a contrastare l’aggiramento degli obblighi fiscali? I numeri ci dicono di no”, ha spiegato infatti il presidente di Confindustria.

La Critica

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