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venerdì, 3 Maggio, 2024

HALLOWEEN. QUANDO IL BRUTTO DIVENTA BELLO.

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di Stefano Sannino

In questo periodo se ne sente parlare moltissimo, sia in bene che in male. Halloween ogni anno, crea una disputa infinita che vede due schieramenti opposti: i cattolici che invitano a non festeggiarlo e tutti quelli che, semplicemente lo festeggiano.

Il termine Halloween è la sintesi dell’espressione irlandese Hallow E’en, che a sua volta deriva dall’inglese arcaico “All Hallow’s Eve”, ovvero vigilia di tutti i santi.
La festività ha origini celtiche e prendeva il nome di Samhain, giorno nel quale l’anno finiva e ci si preparava all’avvento del successivo. In questo giorno, i Celti facevano rientrare le greggi dai pascoli, assicuravano il raccolto e si preparavano all’arrivo delle Tenebre invernali, le quali tradizionalmente venivano fatte cominciare il 1 Novembre.

Non è certo un segreto che la vita dell’uomo, all’epoca era scandita da i cicli naturali e stagionali e non ci dobbiamo dunque stupire se Samhain ricopriva un’importanza così grande da essere arrivato fino ai nostri giorni. La fine dell’estate, del caldo, dei raccolti e dei pascoli, veniva quindi celebrata ringraziando gli Dei di tutto quello che si era ottenuto nella stagione calda, proprio con questa ricorrenza.

Samhain però non aveva solo funzione venerativa, ma anche scaramantica verso tutti i pericoli che l’Inverno avrebbe portato con sé, sopra tutti la Morte.
È proprio in questo periodo dell’anno infatti che la natura comincia la sua decadenza per poi rinascere in un nuovo ciclo nella primavera successiva. La morte veniva scongiurata in virtù della credenza che proprio in questa notte, Samhain permettesse ai defunti di camminare tra i vivi, in un temporaneo, ma pericoloso, annullamento delle leggi spazio-temporali che regolano la nostra esistenza. Anche in questo caso dunque, non ci dobbiamo stupire se oggi Halloween, è collegata strettamente al sovrannaturale e ai defunti.

Se però per noi, tutto questo insieme di credenze può risultare “satanico”, dobbiamo comprendere che per gli antichi non era assolutamente così: Samhain faceva parte di un ciclo di morte-rigenerazione che si ripeteva ogni anno, scandito fondamentalmente dai cicli naturali e quindi anche collegato ai sistemi di sussistenza delle civiltà agricole dell’epoca.
Altresì, Samhain (e quindi Halloween) non è assolutamente una festa senza senso. Halloween è la sera del rovesciamento delle convinzioni, della riflessione escatologica e meditazione contemplativa.

Furono proprio gli irlandesi emigrati negli Stati Uniti a portare lì questa tradizione, evolvendola nell’attuale festa di Halloween, quando si è soliti mascherarsi in creature mostruose per scacciare il rischio di essere attaccati dagli spiriti dei defunti che, in questa notte, camminano tra di noi.
Oltre al travestimento, che è un’invenzione capitalista recente, molte delle tradizioni di Halloween ci derivano direttamente dall’Irlanda antica, quali ad esempio l’usanza di accendere delle fiaccole sui davanzali delle finestre delle abitazioni o, ancora, l’usanza di lasciare latte ed altre bevande per rifocillare gli spiriti vaganti in questa notte buia.

Probabilmente, è proprio da questa usanza delle torce sui davanzali che ci deriva la storia (cristiana) di Jack O’ Lantern, il quale si servì di una zucca intagliata ed al cui interno era stata messa una candela di cera, per spaventare il diavolo che gli dava il tormento. In questa rivisitazione moderna delle usanze antiche, il diavolo non sarebbero altri che gli spiriti erranti che, venivano scongiurati proprio con le luci messe sui davanzali delle finestre.

Se però, come sempre, noi moderni abbiamo l’abitudine di vedere come negativo tutto ciò che non comprendiamo, gli antichi non temevano affatto questi spiriti, né le loro possibili azioni sui vivi. Semplicemente, rispettavano il loro silenzioso vagare nel nostro regno, rendendogli onore con le celebrazioni, aspettando il termine della notte più spaventosa dell’anno.

Ma perché oggi, è così importante celebrare Halloween?
Che voi ci crediate o meno, Halloween rimane comunque una delle feste portanti della tradizione occidentale. È la notte in cui i sistemi della nostra vita si invertono, capovolgendosi completamente. Halloween è l’unica notte, in cui ci è concesso di mostrarci per quello che siamo davvero: mostri. Vampiri, zombie e streghe non sono solo costumi, sono archetipi di ciò che l’uomo, senza ragione potrebbe divenire.

Halloween è quindi la notte in cui la ragione viene meno, per permettere lo sfogo della nostra irrazionalità e della bruttura morale dell’essere umano. L’unica notte, quindi, in cui essere brutti non solo è concesso, ma anche incoraggiato.

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