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Stato-mafia, Graviano: Berlusca mi chiese una cortesia

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Palermo, 09 giugno 2017, fonte Ansa. “Berlusca mi ha chiesto questa cortesia… per questo c’è stata l’urgenza. Lui voleva scendere… però in quel periodo c’erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa”. Sono stralci di una conversazione tra il boss Giuseppe Graviano e un co-detenuto con cui il capomafia trascorreva l’ora d’aria nel carcere di Ascoli Piceno. L’intercettazione è depositata agli atti del processo trattativa Stato-mafia.
Giuseppe Graviano è stato intercettato in carcere per quasi un anno. Sono trentadue le conversazioni con Umberto Adinolfi registrate dalle microspie, ritenute rilevanti dalla procura che le ha depositate agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia. Le intercettazioni sono state contestate a Graviano nel corso di un interrogatorio che si e’ svolto il 28 marzo scorso. Sempre parlando dei suoi presunti rapporti con Berlusconi Graviano aggiunge, alludendo all’intenzione dell’imprenditore di entrare in politica già nel ’92: “Lui voleva scendere però in quel periodo c’erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa”. Frase che i pm interpretano come la necessità di un gesto forte in grado di sovvertire l’ordine del Paese.

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