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venerdì, 26 Aprile, 2024

VISCO: RIPRESA LUNGA E DIFFICILE. La corruzione mina il paese, bisogna credere nell'euro

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Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, avverte che per l’Italia l’uscita dalla crisi non è ancora avvenuta. “Il lascito della recessione è pesante – scrive – e la via della ripresa ancora fragile e incerta: non sarà “breve, né facile”. Per Visco la sfida ineludibile resta la riduzione del rapporto tra debito e pil: la sua velocità dipende dal ritorno a una crescita stabile e sostenuta”.

Visco punta il dito contro “corruzione, criminalità, evasione fiscale” che pesano anche sul carico fiscale. Dal buon funzionamento della P.A. “dipende l’efficacia delle riforme”. Tra gli interventi di riforma “più urgenti” indica “la tutela della legalità e l’efficienza della pubblica amministrazione”. “Corruzione, criminalità, evasione fiscale – spiega Visco – oltre a minare alla radice la convivenza civile, distorcono il comportamento degli attori economici e i prezzi di mercato, riducono l’efficacia dell’azione pubblica, inaspriscono il livello della tassazione per coloro che adempiono ai propri doveri, comprimono gli investimenti produttivi e la generazione di nuove occasioni di lavoro”. Per questo, a parere del numero uno della Banca d’Italia, “il buon funzionamento della pubblica amministrazione migliora l’operare dei mercati e la concorrenza, riduce i costi delle imprese, si riflette favorevolmente sulla qualità e sul costo dei servizi pubblici e, per questa via, sul carico fiscale”. Visco aggiunge quindi che “da esso dipende l’efficacia delle riforme”.

“Il livello d’istruzione e di competenze su cui può contare il sistema produttivo italiano è inadeguato: il divario con la media degli altri paesi Ue è presente anche tra i più giovani e al crescere del titolo di studio”. Nella sua relazione il governatore parla anche d’istruzione, facendo riferimento ad “una recente indagine dell’Ocse”.

Erosione dei risparmi e incertezza sui redditi graveranno sui consumi e questi “potranno trarre beneficio dagli sgravi fiscali di recente approvazione”, come il bonus da 80 euro, anche se “non diventeranno forza trainante di ripresa senza un duraturo aumento dell’occupazione”, prosegue. “Tra il 2007 e il 2013 l’occupazione è scesa di oltre un milione di persone” e “l’offerta di posti di lavoro tornerà a salire solo lentamente”. Secondo Visco “lo stato dell’economia resta fragile, in particolare nel mercato del lavoro”.

 
Spesso grandi banche italiane, oltre a erogare credito, detengono quote del capitale delle imprese. Il legame partecipativo non deve distorcere le scelte di affidamento o ritardare emersione delle difficoltà dei debitori”, ha rammentato il governatore di Bankitalia che chiede agli organi aziendali di “presidiare saldamente” a tali rischi.
 
“Una ripresa del mercato delle cartolarizzazioni può contribuire a riattivare il credito all’economia”: ne è convinto Ignazio Visco. “Per permettere agli investitori una valutazione consapevole di queste operazioni – sottolinea – occorrono regole che ne rafforzino la trasparenza e la standardizzazione, distinguano tra prodotti complessi e prodotti semplici, favorendo la diffusione di questi ultimi”.

 Per Visco poi la politica antieuropeista inficerebbe sul benessere dell’Italia.”L’unione fra i Paesi europei, che ha finora trovato la sua espressione più compiuta nell’euro, è un progetto in itinere in cui i popoli coinvolti devono poter credere, vedendovi una fonte generatrice di pace e di benessere”, ha poi ribadito il governatore secondo cui “vi è bisogno di politiche profondamente europee”.

La Critica

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