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venerdì, 26 Aprile, 2024

LA NATURA INTORNO A NOI: PRESENZE SILENZIOSE, CINGUETTANTI, INDAFFARATE E SENZ’ALTRO PREZIOSE

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di Fabiola Favilli

Il risveglio primaverile è sotto i nostri occhi, e basta uno sguardo per cogliere le abbondanti fioriture, la presenza degli insetti impollinatori, rettili e piccoli mammiferi che circolano nei nostri giardini. Rondini, rondoni e balestrucci, ed anche tortore dal collare, merli, passerotti, codirossi si danno un gran da fare per nidificare ed alimentare i loro pulcini.

E’ il periodo dell’anno in cui si possono udire più canti, molti sono riferibili al corteggiamento, altri sono vere e proprie liti di condominio: quando qualche intruso si vuole stabilire su un albero scelto dalle gazze o dalle cornacchie, ad esempio, non potrà che andarsene dopo essere stato rumorosamente redarguito ed anche attaccato. Le capinere, con il piumaggio nero sul capo i maschi e marrone le femmine, hanno un canto melodioso, così come gli usignoli, che compongono strofe e toni singoli e doppi fino ad avere un repertorio di 2300 “canzoni”, con variazioni di caratteristiche che permettono agli etologi di differenziarli addirittura in dialetti regionali.

Maggio è il mese di riproduzione anche delle rane, vicino a laghi e canali è possibile sentire il loro continuo gracidio di corteggiamento; anche lucertole e gechi sono in piena attività, le prime di giorno ed i secondi di notte, tutti presi a scovare insetti per alimentarsi.

Tra gli animali più utili per arginare la proliferazione delle zanzare ci sono i pipistrelli, in questo 2020 alla ribalta delle cronache perché pare che il virus che ci ha bloccati tutti in casa sia arrivato da loro: in tutto il mondo c’è molta preoccupazione perché, identificato come animale infetto, si sta assistendo ad una vera e propria strage delle colonie. In realtà è un mammifero utilissimo e non ha contatti diretti con l’uomo perché non ha motivo di averne; semmai è stato l’uomo ad entrare in contatto con i chirotteri, per improbabili gusti alimentari.

Dalle città in questi giorni arriva un allarme inquietante: pare che i ratti, che normalmente trovavano nei rifiuti dei ristoranti grandi risorse alimentari, nel periodo del lockdown abbiano sofferto la fame e siano particolarmente aggressivi verso gli altri animali ed addirittura verso le persone, come testimoniano dagli Stati Uniti.

Nei giardini e lungo le strade non è difficile scorgere il riccio, altro animale insettivoro, la cui dieta include anche invertebrati, rane e piccoli serpenti oltre a frutta, ghiande e piante.

E’ longevo, può infatti vivere fino a 10 anni; raramente raggiunge un chilogrammo di peso ed è lungo al massimo 25 centimetri. La caratteristica più evidente è la presenza sul corpo di 6000 aculei che cambiano di colore: in autunno e inverno sono marroncini, in primavera ed estate decisamente più chiari. Ha cinque dita, perciò le sue piccole orme sono facilmente riconoscibili; ha sensi molto sviluppati che gli permettono di trovare il nutrimento e captare la presenza di nemici. Principalmente si fa guidare dall’olfatto, ma riesce a vedere fino a 30 mt di distanza di giorno e 12 di notte; ha il tatto sviluppato e riesce a sentire tra i 250 ed 60.000 Hertz. Nonostante la forma tozza del corpo, esso corre e nuota; nel caso di cadute gli aculei lo proteggono perché flessibili nella parte più vicina alla pelle. Ha abitudini notturne e può percorrere fino a 3 km per ogni battuta di caccia; è praticamente invulnerabile perché se aggredito si ritrae nel suo sacco cutaneo protetto dagli aculei. Solo la volpe riesce a cibarsene: urinandoci sopra lo costringe a lasciare la posizione di difesa e, nel tentativo di fuga, lo morde sul muso sensibilissimo. Ogni anno però la responsabilità della strage dei ricci è da imputare alle automobili, che non riescono a evitarli quando nella notte attraversano le strade. Nel caso che un riccio di “accasi” nel vostro giardino fornitegli acqua, carne, frutta e verdura ma mai salumi, farinacei e soprattutto latte, di cui sono golosi ma che rappresentano per loro alimenti tossici, con effetti anche letali.

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