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venerdì, 3 Maggio, 2024

Cimitero delle Anime Pezzentelle

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di Stefano Sannino

Tra i siti storici legati al macabro ed al mistero più famosi al mondo, vi è sicuramente il cimitero delle anime pezzentelle di Napoli.
Sito nel quartiere Sanità, l’ossario si estende per oltre 3000mq. e contiene i resti di un numero spropositato di persone.
Questo sito prende il nome dalle fonti d’acqua che scorrevano dalle alte colline Napoletane fino a questo luogo, rendendolo ideale per l’estrazione del tufo.

Prima del XVI secolo, venivano utilizzate cave come questa solamente per seppellire le salme più vecchie dei cimiteri parrocchiali, che quando raggiungevano la capienza massima, venivano svuotati per poter accogliere le salme più recenti. Fu solo nel 1654 però, quando la peste si abbatte su Napoli, che le cave precedentemente utilizzate a questo scopo, cominciarono ad accogliere anche le salme più nuove.
Solamente durante il periodo della pestilenza, furono accolti alle Fontanelle circa 250.000 salme, su una popolazione di 400.000 abitanti.
Oltre alla pestilenza, si aggiunsero poi diverse carestie, tre rivolte popolari e terremoti, più cinque eruzioni del vesuvio; fattori che contribuirono senza alcun dubbio a riempire ancora questo sito di sepoltura.
Il cimitero continuò periodicamente ad essere utilizzato come luogo di abbandono delle salme, fino al 1872 quando Don Gaetano Barbati decise, con l’aiuto di alcune fedeli, di mettere in ordine le salme anonime, ad eccezione di quelle di Filippo Carafa Conte di Cerreto dei Duchi di Maddaloni e di Donna Margherita Petrucci, entrambe conservate in teche protette da vetri.

Una delle caratteristiche più interessanti di questo luogo, oltre ovviamente alla suggestione che si prova nel momento della visita, è la ritualità che (ancora oggi) alcuni Napoletani compiono. Il rito in questione viene conosciuto come “anime pezzentelle” e non era altro se non l’adozione di un teschio/salma da parte di un cittadino ancora in vita. Il teschio veniva curato e commemorato, in cambio di protezione fornita dal defunto.

In realtà, non vi sono molto dettagli su questo tipo di usanza, in quanto tutte le storie vengono ancora oggi trasmesse oralmente e mai scritte. Tuttavia, tra le “protezioni” più comune richieste dai cittadini ai loro “defunti adottivi”, vi è quella dei numeri del lotto. Il defunto interviene, secondo la tradizione, per fornire al suo protetto la combinazione vincente, in cambio di offerte a lui destinate.

Sebbene le usanze che qui si perpetrino siano molto suggestive ed a volte inquietantemente legate a tradizione esoteriche negromantiche e di cultualizzazione della Morte, il Cimitero delle anime Pezzentelle di Napoli, rimane ad oggi, uno dei luoghi più suggestivi che si possano vedere nel Bel Paese, non sono da un punto di vista del Memento Morti, ma sopratutto nella comprensione dell’atteggiamento tipico del popolo partenopeo, il quale si prende cura fino ad adottare, la salma di un morto a lui sconosciuto e probabilmente dimenticato da chiunque altro.

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