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giovedì, 28 Marzo, 2024

Usato per tutti: è boom di vendite grazie a startup intelligenti

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di Martina Grandori
Il boom dell’e-commerce non si arresta, le abitui d’acquisto del mondo sono sempre più a suon di click, in boutique, purtroppo e per il momento, non si acquista molto, colpa anche della grande crisi economica. E poi, altro dato importante, è che chi compra, ora lo fa in maniera molto più sostenibile, l’impatto ambientale che il proprio guardaroba ha sul pianeta diventa un driver per lo shopping ragionato, lo spreco è quanto mai fuori moda. Lo racconta anche il Resale Report del reseller californiano ThredUp: il 50% delle persone intervistate dichiara di aver troppi abiti nell’armadio, in momenti di incertezza economica come questa, in uno scenario dove si è bombardati sul concetto del riuso, del dare nuova vita ad indumenti datati, è boom di portali che vendono abiti di seconda mano, non necessariamente di lusso e griffati.
Nell’ottica di un’economia sostenibile e circolare, il vintage schizza alle stelle, comprando usato si contribuisce in piccola parte ad abbassare quell’inquinamento generato dai processi di riciclo industriale che comunque concorrono all’inquinamento atmoseferico e delle acque.
Caso eclatante in Italia è quello di Armadioverde, piattaforma di re-commerce per la moda di seconda mano a portata di tutti, molti i capi provenienti dal fast fashion. La startup è nata nel 2015 con l’obiettivo di garantire un ciclo di vita più lungo a capi d’abbigliamento e accessori, incrociando domanda e offerta. I fondatori David Erba ed Eleonora Dellera hanno creato un meccanismo di raccolta, valutazione e rivendita di articoli per donna, per bambini e, da ultimo, per uomo. Oggi Armadioverde conta 40 dipendenti e oltre 600 mila iscritti tra Italia e Francia, i Paesi in cui opera. Con pochi euro ci si rifà il look, sono circa 1000 i capi disponibili ogni giorno. Facile anche vendere i propri vestiti. Aramdioverde li ritira gratuitamente, li fotografa, li prezza e vengono poi caricati sul portale e,in caso di vendita, spediti da loro all’acquirente. E se i capi ritirati che non vanno bene? Nessun problema, li donano a HUMANA People to People Italia Onlus. In arrivo anche il progetto Upbag, collezione di borse realizzate con tessuti riciclati, una collaborazione fra Armadioverde e le onlus Humana People to People e Occhio del Riciclone. Un’idea di upcycling che unisce sostenibilità e usato, e che punta a coinvolgere anche studenti di moda e design e associazioni attive nel sociale.

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