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venerdì, 19 Aprile, 2024

Ulivo: storia e simbologia

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di Stefano Sannino

Una delle piante più famose, il cui simbolismo si è intrecciato con la storia dell’umanità è certamente l’Ulivo, pianta simbolo di vittoria e di pace.
Secondo le ricerche condotte sulle piante d’Ulivo in Europa, l’Oleae Europea deriverebbe dall’incrocio di oltre settanta diverse varietà, sparse da Est ad Ovest del Mediterraneo.

Questa pianta ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella letteratura umana, tanto da essere citata addirittura nell’Odissea di Omero. Era di Ulivo, infatti, il tronco con cui Odisseo accecò Polifemo nella caverna per salvare i suoi compagni.

Guardando le leggende italiane, scopriamo invece che Romolo e Remo nacquero proprio sotto un albero di Ulivo. Come non citare poi l’Antico Testamento, in cui la presenza di questa pianta è cantata nel Salmo 128, nel canto del profeta Osea e addirittura nelle vicende di Re Salomone?

L’Ulivo porta con sé un tale significato di pace, di rinascita e di vittoria, che vi è poco da stupirsi se è diventato uno dei simboli principali della Pasqua, segno di rinascita e di rigenerazione.
Secondo le scritture, fu dopo il Diluvio Universale che Noè ricevette da una Colomba un ramoscello di Ulivo, che da quel momento divenne dunque il simbolo della promessa di rinascita, di nuovo inizio, di rigenerazione.

Ma da dove deriva questo simbolismo?

La storia dell’Ulivo si perde, intrecciata, nella storia dell’umanità. Tutto quello che possiamo ricavare sul simbolismo di questo albero, sono alcune usanze ed alcune pratiche greco/romane che ne attestano l’importanza anche per le religioni politeiste.

Ad esempio, in Grecia l’Ulivo era considerato un albero sacro, a tal punto che chiunque venisse sorpreso a danneggiarlo o a tagliarlo veniva esiliato. Alle Olimpiadi, una corona di Ulivo veniva donata al vincitore, insieme ad una ampolla d’Olio. Ma non solo: ad Atene si riconosceva un albero particolare di Ulivo come primo Ulivo del Mondo, che veniva dunque trattato con grande rispetto e sacralità, in quanto connesso alla dea Atena,
Patrona della città.

L’usanza di incoronare con l’Ulivo non si perse e pare fu importata anche a Roma, dove questa particolare corona veniva utilizzata per insignire i cittadini più valorosi, contro alla più celebre corona d’alloro che veniva invece assunta a simbolo di vittoria e di dominio.

Più probabilmente però, la simbologia cattolica dell’Ulivo deriva da una sintesi di questi significati pagani e del più noto significato ebraico, citato poc’anzi in riferimento all’antico testamento.
Non è chiaro se l’Ulivo abbia una qualche connessione con l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, in quanto quando Adamo – morente – inviò suo figlio Seth per portargli i  tre semi dell’Albero del Peccato, questi tornò con ciò che il padre gli aveva chiesto e, dopo la sua morte, piantò i semi sulla tomba di Adamo, dai quali poi crebbero un cipresso un cedro e proprio un Ulivo.

Qualunque sia l’origine della simbologia che si cela dietro a questa particolare pianta, essa ci insegna la necessita del rinnovamento e della rigenerazione, così come anche la grande abilità nel pacificare i proprio sentimenti con quelli di Dio o dell’Universo, comunque vogliate chiamarlo.
L’unica cosa certa circa la storia dell’Ulivo è che non potrebbe essere pianta più adatta nel regno vegetale per rappresentare la Pasqua cristiana e tutto il periodo primaverile in generale.

 

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