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venerdì, 19 Aprile, 2024

TALEBANI OCCIDENTALI FACILITANO L’AVVENTO DEI TALEBANI A KABUL

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di Abbatino
Sembra un controsenso ma nel titolo la risposta. Si chiudono venti anni di storia da quel maledetto 11 settembre e si chiude un capitolo di storia in Afghanistan. Una nuova generazione di talebani torna al governo di Kabul quasi senza colpo ferire. I venti anni di Nato in quel paese, i morti occidentali, i morti italiani, le missioni miliardarie sono state affossate dai talebani di casa nostra, quelli dell’occidente. Il ritiro di ogni truppa alleata occidentale annunciata e progressivamente attuata non ha fatto altro che far uscire dai cunicoli e dai rifugi le milizie armate ed equipaggiate, non si sa da chi, pronte a seminare il terrore ancora di più di vent’anni fa. La loro normalizzazione passerà da esecuzioni in piazza, processi sommari, totale ignominia verso le donne, oscurantismo di ogni forma di libertà. Se la democrazia non si esporta, allora la libertà non si compra a colpi di fucile. Semmai si insegna. E se in questi anni è stata insegnata ad una nuova generazione aveva forse bisogno di essere assimilata e protetta; qualcosa c’è sotto. Così come sotto terra ci sono i nostri soldati italiani che soltanto per il loro sacrificio meritavano una fine diversa della nostra missione, destinata a portare quel profumo di libertà che ci ricordava Paolo Borsellino, ma che è lo stesso che disperatamente cercavano in Afghanistan. I talebani occidentali del ritiro delle truppe a tutti i costi e i pacifisti tacciono di fronte alla violenza talebana. Le femministe occidentali senza velo non solidarizzano con le donne maltrattate e umiliate afgane. È questa la nostra civiltà superiore? Riflettendoci, no.

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