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sabato, 20 Aprile, 2024

PROCESSO A GIADA GIUNTI: IL RACCONTO E LE INCREDIBILI SCOPERTE

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di Giorgia Scataggia 

In data 20 Ottobre si è svolta l’udienza nei confronti della mamma coraggio Giada Giunti, più volte ospite su Radio Critical Break, imputata per calunnia ai danni dell’ex marito, colpevole di averla aggredita davanti al figlio minorenne.
Nel corso del processo sono venute a galla diverse rivelazioni sconcertanti, che aggiungono stupore misto a sconforto ad una delle storie più incredibili mai raccontate, che vede protagonista una madre che lotta per riavere suo figlio.

UN PROCESSO DA RITENERE NULLO

Nel corso dell’udienza sarebbero dovuti essere escussi i testimoni e la stessa imputata. L’attuale giudice, che ha sostituito il precedente, aveva stabilito per la data del 20 Ottobre la messa in esame dei tre testimoni e di Giada. Pochi giorni prima, in data 16 Ottobre, l’avv. Priolo aveva depositato un ricorso alla Corte di Cassazione per legittimo sospetto, unitamente ad un’istanza per la dichiarazione di nullità assoluta dell’intero procedimento, considerato che era decaduta la prova del capo di imputazione. Infatti, sia la richiesta di rinvio a giudizio che il decreto di rinvio a giudizio emesso rispettivamente dal PM e dal GUP, riportava come capo di imputazione la dicitura “SIT” (deposizione innanzi alla Polizia giudiziaria o al magistrato). Diversamente, si sarebbe trattato di una dichiarazione testimoniale, un unico foglio di carta che sarebbe stato scritto, compilato e firmato da due signore e rilasciato all’ex marito, come fra l’altro lui stesso ha sottoscritto  anche nella denuncia per simulazione di reato, tramutata poi in calunnia dal PM del Pool antiviolenza. Queste donne, due sorelle, non erano mai state escusse nei 7 anni precedenti a seguito della denuncia di aggressione sporta da mamma Giada. Inoltre, non era mai stata verificata l’autenticità del “foglio di carta”.
Sei anni dopo, durante il processo, le due signore hanno confermato di non aver mai sottoscritto tale dichiarazione testimoniale.

UN PROCESSO DA CONSIDERARSI NULLO

La richiesta di rinvio a giudizio risulta affetta da nullità assoluta, con la conseguenza che il processo dovrebbe essere annullato. Incredibilmente, il giudice ha rigettato la richiesta di nullità ed ha portato a termine l’interrogatorio dei due testimoni e dell’imputata, rinviando l’udienza al 3 febbraio 2021,  in attesa della decisione della Corte di Cassazione, la quale si dovrebbe pronunciare sul ricorso presentato dall’avv. Priolo per legittimo sospetto.
Il Giudice non avrebbe di certo potuto decidere ed emettere  la sentenza lo stesso giorno ed il buon senso avrebbe imposto anche la sospensione dell’udienza, in attesa della pendente decisione della Cassazione, che se fosse favorevole per la Giunti, avrebbe come conseguenza lo spostamento del procedimento ad un altro Tribunale di un’altra città. L’udienza svolta, sarebbe stata comunque nulla.​

LE PROVE

Pubblichiamo, di seguito, la documentazione che Giada ci ha fatto pervenire, oscurando i nominativi.

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