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giovedì, 18 Aprile, 2024

Ordinare la mente facendo le pulizie

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di Veronica Graf

A volte, un compito quotidiano può essere trasformato nel momento ideale per una meditazione e dei momenti di mindfulness.

Nella filosofia zen, un individuo non può avanzare lungo i sentieri dell’illuminazione se la sua mente e il suo spirito non sono in ordine. Ma più che un fine in sé, l’ordine è un processo infinito e intermittente che coesiste sempre con il caos, e che deve essere cercato,  non viene mai da solo.

Dobbiamo quindi riordinarci se vogliamo l’ordine: lo stesso vale per la nostra casa o qualsiasi altro spazio abitativo: dobbiamo pulire e ordinare casa ogni tanto. Quindi, uno spazio ordinato è la metafora perfetta per comprendere l’ordine mentale e spirituale di cui si occupa la filosofia zen. Ma può essere più di una metafora e diventare la pratica ideale per dissipare ogni caos interno in forma quotidiana.

Questo è ciò che il monaco zen Shoukei Matsumoto propone nel suo libro dal titolo A Monk’s Guide to a Clean House and Mind, già best-seller in Giappone. Per Matsumoto, ordinare la casa o qualsiasi altro spazio – rimuovendo la polvere come se stessimo rimuovendola dal nostro spirito – è una via per l’illuminazione:

“Spazziamo via la polvere per rimuovere i nostri desideri terreni. Puliamo lo sporco per liberarci dai nostri legami. Viviamo semplicemente e prendiamo tempo per contemplare noi stessi”.

È un’attività che nei templi buddisti è conosciuta come soji: il momento della mattina – appena alzati e prima di meditare o pregare – che i monaci utilizzano per svolgere una specifica di pulizia per 20 minuti.

Qualcosa che dovremmo fare tutti. Anche perché ha il potere di riunire alla collettività persone solitarie e silenziose. L’importante è che lo facciamo seriamente ed in modo concentrato. Dobbiamo cioè approfittare del momento di consapevolezza (mindfulness) che implica ogni faccenda di casa per contemplare e meditare.

Matsumoto racconta che lo fa con altri monaci ogni 2 settimane al Tempio Komyoji di Tokyo, come un modo di vivere insieme e di ordinare ciò che tende al caos in modo naturale. Per il monaco giapponese questa semplice pratica è l’ideale, visto che le faccende di casa sono comunque da fare ogni tanto. La questione sta in quale tipo di energia si imprime nell’inevitabile compito di pulire: trasformarlo da un compito noioso in un momento di riflessione introspettiva.

È interessante notare che i vantaggi di ordinare casa sono stati anche dimostrati dalla scienza. Le persone che amano ordinare le loro case, sono più rilassate e soffrono meno lo stress, secondo alcune ricerche. E indubbiamente, pulire la casa (va bene anche solo un giorno a settimana) migliora considerevolmente la vita di coloro che vivono da soli e li rende più disciplinati. Quindi ci sono solo benefici, se prendiamo l’abitudine di ordinare casa.

Ad ogni modo, come spiegato qui, questo ci ricorda perché filosofia e pratica zen sono così affascinanti. In esse non ci sono dualismi: la mente è la casa e la casa è la mente. E come disse il maestro Taisen Deshimaru:

“lo spirituale è materiale e il materiale diventa spirituale”.

Quindi la prossima volta che si spolvereranno i mobili, bisognerà pensare a questo e sfruttare al meglio un’azione che può essere così di routine e fastidiosa.

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