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giovedì, 25 Aprile, 2024

OMICRON: COME RICORDARSI DELL’AFRICA SOLO QUANDO CONVIENE ALL’OCCIDENTE

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di Gabriele Rizza

Africa, continente che commuove il benpensante pubblico occidentale con il numero di sms per donare due euro e con i concerti delle miliardarie etichette discografiche per combattere la fame del mondo; continente che fa sognare viaggi e safari per coppie e famiglie ricche, magari scattando qualche bella foto in Kenya, insieme ad un bambino autoctono, sfoggiando sorrisi e borse griffate costate quanto basterebbe per far campare qualcuno quasi un anno da quelle parti.
Africa, continente delle brutte notizie, eppure da depredare per permettere a noi commossi di poter versare lacrime su delle belle poltrone circondati dagli oggetti più inutili quanto cool.
In Sud Africa è nata la variante omicron, ancora sconosciuta ma che ha fatto tremare il mondo intero, quello benestante almeno, senza aver ancora dati certi sulla sua contagiosità e pericolosità. E così, ci si prepara con l’ennesima buona intenzione: vaccinare tutti gli africani. Si parte da un 30% di vaccinati in Sud Africa, il paese più vicino economicamente all’occidente. Tutti gli altri partono da numeri di vaccinati ancor più bassi, ma con il doppio degli abitanti rispetto al Sud Africa. Solo i paesi del Maghreb, come Marocco, Tunisia e Algeria, sono più avanti e possiedono strutture e organizzazione sanitaria in grado di reggere una campagna vaccinale sulla scia di quella europea. In Africa vivono un miliardo e 250 milioni di abitanti, molti di questi in conflitto, in guerra civile, in preda al terrorismo, come nel corno d’Africa in Somalia, paesi in cui si muore perché spesso mancano medicinali di base come la Tachipirina. La cosiddetta immunità di gregge appare così una chimera. Una legge del contrappasso per un occidente che oggi vuole prendersi cura degli africani solo quando una variante rischia di complicare i piani in casa nostra, ma che ancora continua a depredare la pesca, l’agricoltura e le materie prime africane, strappando terreni all’agricoltura di prossimità e sussistenza in favore di quella votata all’esportazione, strappando il loro mare laddove i piccoli pescherecci locali non possono nulla contro le multinazionali che poi ci fanno trovar i prodotti surgelati al supermercato. Occidente, causa dei più lunghi conflitti oggi in corso in Africa, tra estremisti islamisti e golpe militari, laddove se un capo di governo “non segue la linea” viene fatto fuori. L’ultimo caso è quello di Gheddafi. Mandiamo dunque Roberto Speranza, gli U2 ed Emma Bonino a chiedere a terroristi e golpisti di porgergli il braccio per il vaccino.

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