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giovedì, 18 Aprile, 2024

MILANO, ZONA 2, GAY STREET E CORSI PER STRANIERI. Ma nessuna attenzione per i milanesi in difficoltà

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Due settimane fa il consiglio di zona 2 si è impegnato sulla mozione del vicepresidente, il radicale Yuri Guaiana che chiedeva l’esposizione della bandiera arcobaleno fuori dalla sede istituzionale per tutta la settimana in cui si terranno eventi e manifestazioni per l’orgoglio omosessuale.  In questi giorni invece l’attenzione del parlamentino si è concentrata sul concedere spazi comunali per associazioni che si dedicano al sostegno degli immigrati, anche per corsi che francamente sono senza senso.

In consiglio di zona si stanno decidendo le iniziative da ospitare nella casa delle associazioni che accoglie le varie realtà mettendo a loro disposizione servizi e risorse, in modo da sostenere e rafforzare la loro capacità di azione nel territorio. Tra di queste ha ottenuto un deciso consenso l’associazione Il Giardino delle Idee Onlus che propone iniziative e corsi quasi esclusivamente indirizzati agli stranieri e tra di queste ha particolare importanza il corso per cucito per immigrati inoccupati (non disoccupati, cioè immigrati che non hanno mai lavorato)

“E’ paradossale – commenta Silvia Sardone, consigliere di zona 2 di Forza Italia – che il Comune ormai pensi esclusivamente a sostegno agli immigrati come se la disoccupazione non sia a livelli preoccupanti anche per gli italiani. Spiace constatare, per l’ennesima volta, che vengono sprecati soldi pubblici per corsi originali che nascondono ragioni ideologiche. Ci piacerebbe sapere quale impatto avrà per i milanesi il corso di cucito per immigrati che non hanno mai lavorato. Possibile che la maggioranza intenda sostenere, per l’ennesima volta, associazioni amiche in modo così plateale e spiacevole? Siamo inoltre alla solita evidente dimostrazione di razzismo al contrario” .

“A Milano sempre più famiglie italiane – le fa eco Serena Nobile, consigliere di zona 2 della Lega Nord –  fanno i salti mortali per arrivare a fine mese. Ci sono tante mamme sole che sono costrette a lavorare la sera lasciando i figli a casa con la baby sitter, ci sono padri separati costretti a dormire per strada o nei dormitori perché non possono permettersi di pagare un affitto. Tuttavia il Comune di Milano considera come prioritario sempre e solo aiutare gli stranieri come se la cittadinanza italiana sia diventata motivo di vergogna”.

Non resta che augurarsi che finite le minoranze qualcuno si occupi anche delle esigenze dei milanesi, che nonostante l’impegno degli arancioni per farli scappare tutti, continuano ad essere la maggioranza degli abitanti della città.

La Critica

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