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sabato, 20 Aprile, 2024

MILANO, UN BIGLIETTO LAICO. Come rendersi ridicoli prendendosela con l’immagine dei Papi Santi

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L’immagine sopra vuole essere un omaggio a Luca Gibillini (SEL). Ci dispiace che le immagini dei due Papi santi stampate sui biglietti ATM lo abbiano offeso, così abbiamo deciso di regalargliene una versione laica. 

Non abbiamo trovato altro modo di affrontare l’argomento che ha sollevato. Impossibile farci dell’ironia. La sua dichiarazione è stata di per se stessa così ridicola che difficilmente avremmo potuto superarla in efficacia. Ve la riportiamo così come l’ha scritta, in modo possiate divertirvi anche voi: 

Stamattina tutti i biglietti Atm recavano stampato sul fronte una frase centrale: “Milano con i Papi Giovanni Paolo XXII e Giovanni Paolo II – Roma 27 Aprile 2014″ accompagnata dall’immagine dei due Papi. Una sorpresa che mi ha portato a scrivere una lettera-interrogazione indirizzata ad Atm e all’Assessore alla mobilità”. Così Luca Gibillini, consigliere comunale di Sel. “Alcune domande sono quindi d’obbligo – continua il consigliere – Qualcuno ha pagato la pubblicità ad Atm. Se si, quanto è l’incasso complessivo per l’azienda di proprietà del Comune di Milano ? La frase “Milano con i Papi” si configura come una presa di posizione culturale, politica e religiosa, soprattutto se stampata su un documento di viaggio della città di Milano. Chi e dove ha deciso la dicitura del messaggio promozionale? Milano è una città laica e accogliente. Riteniamo opportuno e rispettoso per centinaia di migliaia di milanesi che professano altri credo collocare Milano in questa forte connotazione?”

Domande che non meriterebbero una risposta visto che trasudano faziosità da ogni lettera con cui sono state scritte, ma proviamo a dargliene comunque qualcuna in breve: buon senso ci dice che i biglietti siano costati ne più, ne meno di quanto costano normalmente. Chi appartiene a una giunta abituata a spendere denaro a manciate per iniziative ideologiche, farebbe meglio a non porla nemmeno una domanda del genere.

E’ palese che quella di ATM è una presa di posizione fatta per affermare le profonde radici cattoliche di questa nostra città laica e ne siamo felici. I cristiani milanesi hanno il diritto d’esternare con gioia d’essere tali, quanto lui di sventolare la bandiera rossa della sua religione politica. Ai fedeli di altre religioni saranno dedicati altri biglietti quando ve ne sarà occasione. Vorremmo che fosse riservata ai cattolici la stessa attenzione che il comune dimostra nei confronti dei musulmani, tentando in ogni modo di realizzare una grande moschea senza chiedere il parere dei cittadini. E se proprio vogliamo dirla tutta, dubitiamo che tali fedeli vedranno mai le due effigi poiché ben pochi di loro pagano il biglietto.

Matteo Forte (NCD) deve essere rimasto stupito quanto noi dalla dichiarazione di Gibillini: “SeL è rimasta ai giacobini che dichiarano l’abbazia di Cluny cava pubblica”, ricordando inoltre che si tratta di una “polemica fuori dalla storia” vista l’accoglienza offerta da Pisapia a Papa Benedetto XVI e al Dalai Lama.

Stupito, divertito, ma anche arrabbiato Riccardo De Corato (FdI): “Mentre leggevo l’agenzia, ho pensato di essere su “scherzi a parte” – esordisce l’ex vice-sindaco – Mentre milioni di cittadini provenienti da tutto il mondo si riverseranno in piazza San Pietro per la canonizzazione di questi due grandi Papi. Sel si preoccupa del fatto che i volti dei due Papi Santi possano disturbare quei milanesi che appartengono ad altre religioni – concludendo – Non si ricorda Gibillini che la religione cattolica è quella predominante in Italia, anche a Milano nonostante le centinaia di migliaia di extracomunitari che risiedono in città. Nulla di tutto ciò deve aver balenato nella mente del Consigliere Comunale”.

CANONIZZAZIONI, BIGLIETTO SPECIALE ATM 'DEDICATO' AI DUE PAPI - FOTO 1Ora non resta altro da fare che aspettare la risposta dell’assessore alla mobilià, sperando che non aggiunga ridicolo al ridicolo. Per intanto godiamoci i volti stampati sul biglietto, quelli originali però.

La Critica

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